Tamponi e banchi con le rotelle.
Lo spiego in parole povere. Voi mandate vostro figlio a scuola, dove imparerà essere fobico e sottomesso all’autorità più folle, e non imparerà nulla d’altro perché nelle condizioni ipotizzate da madama Azzolina e messer Arcuri non è pensabile di poter imparare qualcosa. Avrà un livello di stress altissimo. Sarà terrorizzato dal contagio o sarà terrorizzato dall’idiozia di chi gli sta vendendo una mortalità di un’influenza ( il covid è un virus influenzale, non è negazionismo, è scienza) dello 0,06% come un’epidemia da film di fantascienza distopico. In entrambi i casi il cortisolo che fabbricherà come reazione allo stress abbatterà il suo sistema immunitario, e abbatterà anche la capacità di concentrazione e la memoria.
Dovrete curarlo per anni per l’ipocondria e gli attacchi di panico. Il covid 19 è un virus che ha avuto i suoi momenti più tragici a febbraio e marzo, quando era il momento di far qualcosa, quando lo si sarebbe potuto fermare, mentre il negazionista Zingaretti prendeva l’aperitivo a Milano, mentre il negazionista Burioni affermava in televisione che il virus non stava circolando, mentre il negazionista Sala dichiarava che a Milano tutto sarebbe restato uguale, mentre il racconta storie Conte cinguettava in televisione che eravamo pronti, mentre non avevamo mascherine, non c’era amuchina nei reparti, le rianimazioni erano insufficienti. Lo stesso raccontatore di fiabe ha affermato, insistendo, che in virus ha ucciso 135000 persone: i morti sono 35000. Non importa! Goebbles, ministro della propaganda di Hitler, diceva: mentite, mentite e qualcosa resterà. Ha fatto scuola.
Supponendo che il compagno di classe di vostro figlio abbia un banale raffreddore, fanno il tampone anche a vostro figlio. Non si capisce perché, dato che il virus non colpisce sotto i venti anni e solo i “sintomatici”, cioè i malati, possono contagiarlo. Gli “asintomatici”, cioè i sani, quelli che chiamano ampollosamente “contagiati” non lo possono trasmettere, perché non hanno la carica sufficiente. C’è anche la possibilità che il tampone risulti positivo, perché è già positivo prima, come dimostrato in Svezia. Per un bambino può essere un trauma qualcuno che ti pianta una roba in gola mentre gli dice, mentendo, che potresti essere malato di una malattia potenzialmente mortale. Supponendo che vostro figlio sia uno dei tanti tamponi falso positivi, il risultato è che sia lui che tutta la famiglia saranno in quarantena per 15 giorni, o anche di più se qualcuno vuol applicare l’incredibile prassi, disapprovata anche dall’OMS, di aspettare a liberare la gente il tampone negativo . Voi non potrete andare a lavorare. Se avete un negozio dovrete chiuderlo. Se siete un dentista dovrete disdire tutti i vostri appuntamenti. Se in famiglia c’è un malato grave che necessita di terapie continuative, per esempio un malato di cancro che deve fare la chemio, un malato di infarto che deve fare il controllo cardiologico, non avrà accesso all’ospedale.
A mio sommesso avviso bisognerebbe che qualcuno rispondesse ai quesiti:
Se lo stesso inventore dei tamponi, il premio Nobel Kay Mullis, raccomanda di non usarli come mezzo diagnostico, perché noi li usiamo come mezzo diagnostico?
Gli strumenti denominati tamponi, dove sono fabbricati, specie quelli a risposta veloce?
Se vengono dall’estero da dove? I tamponi sono made in China? Come il virus e come le finanziarie che stanno acquistando le nostre imprese svenduta a causa del virus, quando si dice la combinazione.
Quanto sono realisticamente affidabili specie sugli asintomatici, detti volgarmente sani da noi bifolchi cafoni complottisti sporchi brutti e cattivi?
Possono essere fabbricati in Italia? È realistico pensare che possano essere fabbricati in Italia, per esempio dallo stabilimento chimico farmaceutico militare di Rifredi (Firenze)?
Quanto costa un tampone? Quanto costa l’oggetto in sé, lo stipendio all’operatore che lo usa e quanto costa il laboratorio che lo legge? Quanti soldi si sprecano facendo inutili tamponi a gente sana?
E ora parliamo dei banchi, i ridicoli banchi che per il fatto di avere le rotelle fermano i virus. Non possono contenere libri, sono un disastro per i bambini mancini e per i bambini sovrappeso.
I banchi ridicoli di madama Azzolina e messer Arcuri impediscono la socializzazione. Nota Rachele Sagramoso, blogger, opinionista, ostetrica e madre di sette bimbi, che l’incredibile è che i genitori che hanno scelto l’ educazione parentale sono sempre stati messi in croce perché i loro bambini rischiano di rinunciare alla socializzazione, anche se in realtà la maggioranza dei pedagogisti ha sottolineato come fino ai 3, 4 anni non ci sia la spinta verso l’altro bambino, in quel periodo il bambino deve socializzare con mamma e papà. Soprattutto mamma. I seggioloni voluti dal ministro signor Azzolina non sono più i banchi nei quali i bambini incontravano il compagno di banco, il primo incontro sociale importante della propria vita, il primo sforzo a accettare un altro e anche la prima collaborazione, era una maniera per addestrarsi alla cooperazione, al sostegno reciproco all’empatia se vogliamo, perché, ovviamente, se vedevi il compagno in difficoltà gli davi la dritta corretta per arrivare alla fine compito. Con i banchi della premiata ditta Azzolina/Arcuri il bambino non è solamente da solo, isolato, non coopera, non guarda gli altri, non condivide, non impara l’empatia, ma è addestrato a pensare solo per sé e a guardare gli altri con sospetto come potenziali nemici. Imparerà a denunciare compagno che non ha la mascherina. Un piccolo delatore terrorizzato.
“Non voglio aggiungere un altro inutile parere a quello delle migliaia di esperti che in questi mesi ci hanno detto tutto e il contrario di tutto. Dico solo che mi sembra di vivere in un romanzo distopico, una follia totale”, commenta la giornalista scrittrice Costanza Miriano, madre di 4 figli.
Daniela Reina, referente per il Friuli Venezia Giulia dell’associazione La Scuola Che Accoglie, si pone il problema, che nessuno ha posto dei bambini diversi: Come si può pensare ad un efficace e sereno ambiente di apprendimento, se gli insegnanti di sostegno, come da indicazione del CTS, dovranno relazionarsi con loro muniti di mascherina chirurgica, guanti in nitrile e dispositivi di protezione per occhi, viso e mucose? Per gli alunni con disabilità il contatto, la relazione sono necessari affinché conoscano il mondo. Come può esserci vera relazione, vero contatto, comunicazione empatica se davanti all’alunno sta un’astronauta? E pensando a ciò che dicono le Linee guida per la Didattica Digitale Integrata, la scuola deve giustamente garantire la frequenza scolastica in presenza agli alunni con disabilità, perché per loro diventa difficoltoso relazionarsi con uno schermo, ma magari il resto della classe o buona parte di essa sarà a casa a fare la didattica a distanza! Ed anche in tal caso non ci sarà vera relazione!”
La signora Azzolina sa che esistono i bambini con disabilità? Sa che esistono i bambini?
Nel frattempo che qualcuno risponda, non mandate i vostri figli a scuola. Non firmate il patto di corresponsabilità che vi chiederanno di firmare per iscrivere il figlio a scuola. Questo patto prevede le regole covid, tampone in faringe, stanza di isolamento se il bambino ha in raffreddore, che il bambino sia visitato dal cosiddetto medico covid senza il parere dei genitori.
Se non lo firmate il bambino non potrà andare a scuola. Magnifico. Informate il dirigente scolastico che lo tenete a scuola parentale, non parificata, parentale e informatevi su come si fa una scuola parentale.
Potete farcela.