Le Chiese bruciano, l’Europa muore.
Le chiese bruciate in Francia sono 21 in due anni, e di questi 21 incendi l’origine
dolosa è stata dimostrata in 15. Per gli altri non si sa, forse un’incredibile incuria, una
disastrosa autocombustione, il solito distratto che non ha spento la sigaretta, impianti
elettrici non a norma, montati da operai minorenni strafatti di crack.
Nôtre-Dame,
Saint Sulpice a Parigi, Saint Denis, Grenoble, Tolosa, Rennes, Nancy, Pontoise,
Nantes, sono alcuni dei nomi.
Di queste 21 chiese 3 sono cattedrali, chiese enormi costruite nell’arco di secoli con
una sforzo immane che tutta la popolazione sopportava con gioia perché la chiesa
doveva essere bella. Noi, popolo d’Europa, abbiamo eretto le cattedrali.
Nelle cattedrali ogni pietra ha la sigla dello spaccapietre che l’ha squadrata perché
giusto ricordare che ha lavorato per la gloria di Dio, le cattedrali hanno fondamenta
antisismiche che hanno permesso loro di sopravvivere e terremoto e a volte anche a
bombardamenti, perché le fondamenta avevano lo stesso peso e la stessa altezza della
cattedrale ed alternavano il granito a lastre di pietra lavica, che ha una certa elasticità.
Le cattedrali sono il cuore dell’Europa e ora il cuore dell’Europa brucia.
Notre Dame di Parigi, bruciata il 14 aprile 2019, era il simbolo del cattolicesimo in
Francia. In fiduciosa attesa che qualcuno ci spieghi come è bruciata, conserviamo
l’immagine dei pompieri che giungono nel cuore dell’antica chiesa con il crocifisso
che ancora sovrasta la navata illumina dall’unico raggio di luce che traversa le vetrate
carbonizzate. Poi tocca a Eauze, salvata per un soffio da un incendio doloso e infine
alla cattedrale di Nantes, cui l’incendio è stato appiccato con tre inneschi sotto
l’organo ligneo,
il maestoso organo, opera del maestro Girardet che dominava la
navata centrale, e che è stato completamente distrutto.
Secondo il Ministero dell’interno di Parigi, gli atti anti-cristiani, in realtà
anticattolici, nell’ultimo anno sono stati un migliaio contro 687 antisemiti e 154 anti-
islamici, eppure è un continuo belare contro l’islamofobia, ed è in quanto rei di
islamofobia che i migliori intellettuali francesi, i più onesti e i più lucidi, sono
cacciati dalle redazioni e dalle università. Tra gli autori di atti di violenza contro i
cattolici mettiamo anche lo stato francese che ha reagito all’assassinio di un anziano
sacerdote sgozzato sul suo altare mentre celebrava la Messa, aumentando la laicità,
cioè vietando le processioni all’esterno delle Chiese. Possono essere fatto solo
all’interno: navata destra, navata sinistra, girare. Il divieto è stato osservato in tutta la
Francia, con l’eccezione della Corsica, dove il carattere spinoso della popolazione e il
gran quantitativo di armi e esplosivi in mano ai gruppi indipendentisti hanno
sconsigliato alla gendarmeria di occuparsene. (La famiglia De Mari è di origine
corsa)
Quale sarà la prossima cattedrale in fiamme, domanda su Liberté politique, trasmesso
da TV Libertés, il 24 luglio 2020 François Billot de lochner, facendo notare che
bruciano solo le cattedrali cattoliche.
L’intellettuale fa due conti: su 87 cattedrali francesi, ne sono bruciate tre in incendi
dolosi negli ultimi 15 mesi. Nello stesso periodo sulle 2500 moschee esistenti in
Francia nessuna si è incendiata. Doversi piccoli atti di vandalismo sulle sinagoghe,
ma incendi nessuno. Quindi possiamo serenamente affermare che sono le cattedrali
cattoliche a essere statisticamente colpite.
Le cattedrali sono un simbolo talmente potente da poter dire che i cattolici sono
colpiti al cuore.
E cosa ha fatto lo stato davanti a un popolo colpito al cuore? Ha scritto dei tweet.
Ringraziamo i creatori di Tweet di aver genialmente pensato una roba dove si
comunica in quattro righe così che i capi di stato possano commentare che il loro
popolo è stato colpito al cuore senza sbilanciarsi troppo. Macron ha lodato i pompieri,
lodare i pompieri è sempre positivo, è sempre una bella cosa, e non ha nemmeno
scritto la parola cattolico. I cattolici sono stati feriti al cuore, e la Francia, fino a due
generazioni fa cattolica è stata ferita al suo cuore e nella sua storia.
Coloro che hanno costruito le cattedrali hanno fermato l’islam a Poitiers, a Lepanto e
a Vienna, hanno fermato lo schiavismo saraceno sulle coste meridionali dell’Europa e
dallo schiavismo tartaro sulla frontiera meridionale dell’Ucraina.
Le cattedrali bruciano in una nazione che ha prodotto Macron, incapace di capire che
la Francia è stata colpita la cuore, incapace di consolarla, incapace di guidarla su una
strada che potrebbe salvarla, ma a patto di guardare in faccia la realtà e non
sacrificarla al politicamente corretto, all’islamicamente corretto, alla finanza saudita e
a quella del Quatar.
Quale sarà la prossima cattedrale a bruciare?
Non lo sappiamo, ma siamo certi che ci sarà una prossima cattedrale che brucia e poi
una ancora e poi ancora una.
Nella Chiesa di Santa Sofia inaugurata di nuovo Moschea l’Iman è entrato
impugnando una spada ottomana, per ricordare che, ovunque sia arrivato, l’islam è
arrivato con la spada. Con la spada ha sottomesso il mondo, dall’Africa settentrionale
copta all’Afghanistan buddista fino all’Indonesia culla dell’Induismo. Solo l’Europa
dei costruttori di cattedrali aveva resistito. Ora i costruttori di cattedrali sono morti e
le loro cattedrali sono morte, sono morte da decenni, prive di canti, prive di fede,
prive di spade per difenderle, annegate nell’indifferenza, derise dagli illuministi,
pigmei del pensiero spacciati per giganti, e poi dal marxismo e dal ’68, che del già
problematico illuminismo sono state ulteriori degenerazioni.
L’iman ha di nuovo sguainato la spada.
Quale sarà la prossima cattedrale a bruciare?