Ddl Zan : una censura imbarazzante
La vicenda del ddl Zan Scalfarotto è francamente imbarazzante, ma l’aggettivo corretto forse sarebbe sempre un altro.
Il settimanale L’Espresso ha pubblicato un testo da cui si evince che non ci sono solo 6 anni di galera, non solo risarcimenti astronomici, non solo lavori gratuiti per le associazioni LGBTQ… Dopo aver scontato la condanna alla prigione ai condannati per “discriminazione per orientamento sessuale” sarà tolta la patente, sarà revocato il passaporto e ogni altro documento valido per l’espatrio, sarà tolta la licenza di caccia e dopo la galera dovranno osservare il coprifuoco rientrando a casa al tramonto.
Quella del coprifuoco è deliziosa. Hanno paura che, protetti dalle tenebre, i discriminanti scrivano sui muri che un bambino ha diritto ad avere papà e mamma? È discriminazione: affermare che un bambino ha diritto a papà e mamma darà prigione, risarcimenti milionari, patente e diritti civili revocati. O peggio hanno paura che i discriminanti scrivano le parole di Santa Caterina da Siena sul peccato contro natura o i versi dei Vangeli dove si cita la distruzione di Sodoma? Il Vecchio e il Nuovo Testamento “discriminano”, affermano che determinati comportamenti sono peccato. Questi versi porteranno in prigione, ma torniamo all’Espresso.
Il senatore Pillon della lega lancia l’allarme sulla sua pagina fb, notando che mancano le pene corporali, le 20 frustate, e l’esilio. Questo è il concetto di libertà di Zan, Scalfarotto, Boldrini & company, tuona il senatore, dovreste solo dimettervi dal Parlamento e vergognarvi per aver anche solo pensato cose del genere. Fate girare questo messaggio perché non lo troverete certo sui giornaloni. “
A dimostrazione della veridicità delle sue affermazioni il post era accompagnato dalla relativa foto della pagina del Progetto di Legge, su L’Espresso. .
All’inizio sono rimasta perplessa, era troppo grossa. Ho cercato su internet la documentazione del pdl Zan, per sincerarmi della veridicità di una notizia così incredibile, da sembrare inventata, ma non ho trovato nulla del genere. A questo punto ho telefonato a Simone Pillon convinta che fosse un errore, capita che mettano in giro notizie folli così da riprendere e ridicolizzare chi le riporta. Le parole riportate dall’Espresso non potevano essere vere: si tratta di misure di una violenza inaudita, rivelatrice di un odio ideologico, così radicato e irrazionale, da rasentare la patologia. Il senatore Pillon mi ha confermato le righe pubblicate da l’Espresso, anche se sul sito del governo è pubblicata la versione del disegno di legge, presentata il 2 maggio 2018, che non riporta nessuna delle misure riferite da Pillon.
La completa assenza di smentite o di articoli che bollassero l’intervento del senatore leghista col marchio d’infamia di fake news, ha avvalorato la fondatezza della notizia, così da indurci a proseguire nella ricerca del famigerato documento in rete.
Oggi finalmente abbiamo trovato il link, dov’è possibile leggere e scaricare il documento che riporta le “Modifiche agli articoli 604-bis e 604-ter del codice penale, in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere A.C 569” n.217 del 23 ottobre 2019 (http://documenti.camera.it/leg18/dossier/pdf/gi0109.pdf), che alla pagina 11, riporta testualmente: “A completamento della legislazione di contrasto delle discriminazioni, occorre infine richiamare il decreto-legge 122/1993 (c.d. Legge Mancino), il cui contenuto è confluito nel codice penale solo limitatamente all’aggravante dell’art. 604-ter. Sono tuttora disciplinate dal decreto-legge (articolo 1) le sanzioni accessorie in caso di condanna per discriminazione: dall’obbligo di prestare un’attività non retribuita a favore della collettività all’obbligo di permanenza in casa entro orari determinati; dalla sospensione della patente di guida o del passaporto al divieto di detenzione di armi, al divieto di partecipare, in qualsiasi forma, ad attività di propaganda elettorale”.
Evidentemente si tratta di misure talmente violente e sproporzionate, da aver indotto gli stessi fautori ad autocensurarsi.
E’ la strategia di questo governo non eletto decidere delle sorti degli italiani, nell’ombra e senza contraddittorio: dagli Stati Generali a porte chiuse in Villa Doria Pamphili ai dpcm liberticidi di Conte.
Questo DDL distruggerà la storia, distruggerà la letteratura, non sarà più possibile leggere Dante. Distruggerà il diritto di un genitore a non volere che suo figlio a scuola debba leggere orridi libri su due uomini che obbligano un bambino a nascere senza madre, perché una signora gentile ha regalato l’ovino e un’altra ha portato il bimbo nel suo pancino. Non vi ripugnano i diminutivi quando si parla di dolore umano? Questa pratica causa dolore e malattia a due donne (chi cede gli ovuli si sottopone al rischio della sindrome da iperstimolazione ovarica e alla certezza di un intervento cruento, chi porta la gravidanza deve prendere una sberla di ormoni perché attecchisca un feto estraneo, con nessuna parte del patrimonio genetico in comune, porta una gravidanza con i rischi moltiplicati di aborto e parto prematuro). Ogni donna che rifiuterà di trovarsi un uomo vestito da donna, un uomo magari con pene e testicoli nel letto di fiano in ospedale, nella stessa cella in carcere, negli spogliatoi, sarà punita. Non è possibile cambiare sesso, un uomo che si sia fatto castrare e si sia fatto mettere mammelle di silicone resta un uomo castrato con protesi toraciche non diventa una donna. La vera strada per quell’uomo sarebbe stata una banale e incruenta psicoterapia dove, con aiuto di EMDR, una tecnica sull’elaborazione del trauma, e una buona psicoterapia cognitiva per ricostruire il senso del sé e l’amore e l’accettazione per il proprio corpo, cioè per la realtà, ma questo sarà vietato, bollato come transfobia.
Come succede in Germania, chi rifiuterà che la propria bambina di 10 anni assista a una esplicita lezione di sesso anale, perderà la patria podestà per manifesta omofobia. Come succede in UK chi criticherà una madre che ha portato il figlio sedicenne, minorenne, in Thailandia per farlo castrare ( il termine tecnico è chirurgia di riassegnazione del sesso) finirà fisicamente in prigione. .
Il ddl Zan Scalfarotto combatterà la pedofilofobia, nuovo psicoreato.
Le parole ORIENTAMENTO SESSUALE includono la cosiddetta omosessualità, la cosiddetta bisessualità, la pedofilia, che è stata nel 2013 dichiarata un orientamento sessuale dall’Associazione Psichiatri Americani. Con il termine pedofilia si intende l’attrazione erotica per i bambini, non l’atto fisico di abuso. La descrizione della pedofilia come semplice orientamento sessuale è stata molto discussa al suo apparire nel 2013, ma è sempre più diffusa, e soprattutto in questo senso è presentata dai movimenti LGBT. Mario Mieli, l’intellettuale gay morto suicida a 31 cui è intitolato l’omonimo circolo di Roma, che riceve fiumi di denaro pubblico in quanto ente morale ha diffusamente scritto nel suo libro Elementi di critica omosessuale la bellezza della coprofagia ( mangiava in pubblico gli escrementi suoi e del suo cane) e della bellezza della pedofilia. La sua frase più famosa: „Noi checche rivoluzionarie sappiamo vedere nel bambino l’essere umano potenzialmente libero. Noi, si, possiamo amare i bambini. Possiamo desiderarli eroticamente rispondendo alla loro voglia di Eros, possiamo cogliere a viso e a braccia aperte la sensualità inebriante che profondono, possiamo fare l’amore con loro.“. Mieli stigmatizza come canaglia reazionaria chiunque si opponga o intralci le attività erotiche che coinvolgano i bambini. Ora la canaglia reazionaria potrà essere aggredita grazie al ddl Zan Scalfarotto. Dopo l’approvazione del DDL Scalfarotto ogni libraio che si rifiuti di tenere il libro di Mieli potrà essere denunciato e condannato per discriminazione, ogni gestore di cinematografo che rifiuterà di proiettare il film su Mario Mieli, sarà denunciato e condannato, ogni genitore che si rifiuterà di mandare i figli a scuola il giorno in cui ci sono gli attivisti del Mario Mieli che tengono corsi sull’affettività ritenendo che persone che si inscrivono a un circolo intitolato a Mario Mieli non siano in grado di insegnare niente a nessuno
A Bibbiano l’accusa di omofobia, fatta dall’assistente sociale Federica Anghinolfi, ha rischiato di far perdere a un padre i suoi tre bambini. Dopo il ddl Zan Scalfarotto, non sarà più un rischio. Vostro figlio riferisce che avete detto, a casa, che secondo voi un bambino deve avere padre e madre e che Vladimir Guadagno detto Vladimir Luxuria è un uomo? Perderete i vostri figli. E anche la patente per andare a trovarli dopo la rieducazione.
Ps un’ultima chicca. Sulla padina Wikipedia dedicata al senatore Pillon, c’è scritta la data di nascita e dopo la data di nascita, dove è scritta la data di morte dei già morti, c’è la dizione “il prima possibile”
Si tratta di una goliardata o di un suggerimento?
Concludo con l’ultimo rigo del post di Pillon
Sabato 11 luglio tutti in piazza.” L’ 11 luglio va in piazza la manifestazione #restiamoliberi#: 100 piazze contro il ddl Zan perché non veniamo costretti, pena la morte civile, ad aggiungere alla mascherina sanitaria, un bavaglio ideologico, che annienterebbe ogni libertà di pensiero ed espressione. Anche ogni libertà di sentire. Nessuna dittatura è mai arrivata a questo.