Uomi politici e ometti politici.
Tra i film interessanti degli ultimi tempi ci sono i due film che parlano del disastro di Dunkerque. A Dunkerque nel maggio del 1940 migliaia di soldati inglesi si sono ritirati sulla spiaggia circondati dai tedeschi, sotto l’attacco della direzione tedesca. L’esercito tedesco aveva appena fatto un attacco incredibile al di fuori di tutte le regole, la cosiddetta guerra lampo. Uno dei fattori della guerra lampo fu la metanfetamina, distribuita normalmente all’esercito tedesco in maniera che potevano attaccare con i telematiche andavano per 23ore su 24 perché soldati tedeschi non dormivano mai. Viaggiando ininterrottamente anche di notte l’esercito tedesco passando dal Belgio riuscì a piombare sulla Francia nel punto dove non c’era la difesa della linea Maginot. La metanfetamina annulla la necessità di dormire, diminuisce di molto quella di mangiare, aumenta la crudeltà e danneggia la capacità di comprendere la conseguenza delle operazioni. Sulle corte distanze può essere utile, ma sulle lunghe distanze perderete la guerra. Dunkerque per la Gran Bretagna fu una legnata terrificante, che non si trasformò in catastrofe totale perché non solo le navi da guerra a qualsiasi natante fosse in grado di tenere il mare attraverso la manica per andare a salvare i soldati, mentre dall’altro l’aviazione inglese mi protesse a tutti i costi, anche quello di non riuscire poi più a rientrare per mancanza di carburante. Dopo questo disastro ci fu un discorso di Churchill. Questo discorso lo trovate in due film, uno è Dunkirk, dove c’è il discorso originale, quello trasmesso per radio : se vedete il film in lingua originale potete sentire la vera voce di Churchill. Le secondo film, L’ora più buia, Darkest Hour, potete invece ascoltare lo stesso discorso con la voce dell’attore Gary Oldman, che è molto bravo, ma consiglio di ascoltare la versione originale.
Questo discorso è straordinario, con la frase we shall fight, noi combatteremo, che continua a risuonare con tutta la sua potenza,. We shall fight in France, we shall fight on the seas and oceans, we shall fight with growing confidence and growing strength in the air, we shall defend our island, whatever the cost may be. We shall fight on the beaches, we shall fight on the landing grounds, we shall fight in the fields and in the streets, we shall fight in the hills; … Combatteremo in Francia, combatteremo sui mari e gli oceani, combatteremo con fiducia crescente e con forza crescente nell’aria, difenderemo la nostra isola a qualunque costo. Combatteremo sulle spiagge, combatteremo nei luoghi di sbarco, combatteremo nei campi e nelle strade, combatteremo sulle colline, e alla fine arriva l’ultima frase we shall never surrender non ci arrenderemo mai…
Queste sono le parole di un leader. Queste sono le parole di un leader che si rivolge al suo popolo a cui deve promettere lacrime sangue, queste sono le parole di un leader si rivolge al popolo che ama. Il leader sta davanti al suo popolo e davanti a suo popolo affronta il nemico, può essere nazismo, può essere una nuova malattia, poi su una crisi economica spaventosa. Il leader sta davanti al suo popolo e lo protegge standogli davanti con il suo coraggio, mentre guarda in faccia il nemico.
La parola più importante è noi. Queste sono le parole di un uomo politico. Queste sono le parole di un capo. Cosa hanno detto uomini politici italiani, gli incredibili tizi del nostro attuale governo.
Boccia: Sinora abbiamo usato il metodo del bastone e della carota: sembra aver funzionato. Bastone e carota? Abbiamo usato il metodo del bastone della carota? Queste sono le parole che può dire un esercito invasore.
In un paese normale un uomo politico che avesse osato pronunciare queste sillabe sarebbe già stato cacciato a calci.
Questo individuo si sta rivolgendo a un popolo distrutto. Il popolo italiano è annientato. Il 20% delle famiglie non ha più denaro. Non abbiamo potuto salutare i nostri morti, sono morti come cani, inceneriti da soli come spazzatura, e il fatto che siano stati inceneriti impedisce di verificare se sono veramente tutti morti uccisi dal virus, o se ci siano stati come molti medici stanno denunciando falsi positivi. I nostri bambini sono terrorizzati, a loro è stata rubata l’infanzia, e forse sarà rubato anche il futuro.
Che la chiusura funzioni in questa fase è molto dubbio, veramente molto dubbio. Il 28 Maggio 2020 c’è stato il comunicato stampa di un gruppo di medici (dott. prof. Pasquale Mario Bacco, dott.ssa Antonietta Gatti, dott. Mariano Amici, prof.ssa Carmela Rescigno, dott. Fabio Milani, dott.ssa Maria Grazia Dondini) ha inviato oggi una istanza in autotutela al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Salute, al Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e, in conoscenza, ai Governatori delle Regioni.
In questa lettera sono evidenziati aspetti problematici nella gestione dell’emergenza Covid-19, in particolare sotto il profilo medico-scientifico ed epidemiologico. Nel testo viene ipotizzata la non dimostrata utilità dell’uso della mascherina e i provati effetti collaterali, si esprimono forti dubbi, per non dire certezze, sul numero effettivo dei morti causati dal virus Covid 19, che sarebbe enormemente inferiore a quello dichiarato, si segnala l’assoluta follia di non fare le autopsie immediatamente sulla patologia nuova e di come questa assoluta follia abbia intralciato i medici nell’arrivare alla vera cura, e si conclude ricordando che fortunatamente adesso delle cure efficaci, economiche, quasi sempre domiciliari, siano in grado di risolvere la malattia.
I medici firmatari concludono con queste righe: chiediamo che il Governo, il Ministero della Salute e le Autorità amministrative oggi interpellate, vogliano alla luce delle motivazioni evidenziate, in autotutela, revocare i provvedimenti fino ad oggi emessi sulla base di una dichiarazione di uno stato di emergenza di cui oggi non sussistano più nemmeno i presupposti di fatto, chiedendo al Governo di assumere decisioni politiche che siano fondate su dati reali e soprattutto che siano correttamente esaminati e contestualizzati. Chiediamo al Governo di non trincerarsi dietro facili e prudenziali provvedimenti dettati da tecnici che non hanno una visione complessiva del Paese, che invece dovrebbero avere coloro che li hanno nominati.”
Oggi possiamo aggiungere le parole del dottor Zangrillo che afferma che, come era prevedibile, come da sempre succede con i coronavirus, la epidemia non esiste più.
Il numero di morti ormai oscilla tra i 50 e 70 giorno, su una popolazione di 60 milioni di abitanti. Eppure il governo sta continuando ad assassinare popolo italiano. Le partite Iva moriranno, tutte una dopo l’altra. Le regole per poter andare al ristorante o entrare in un negozio sono folli.
Le parole di questi medici ci fanno sapere che l’Italia è in pugno a persone che stanno spingendo il malgoverno e livelli inauditi, le parole di Boccia ci fanno sapere che il reale motivo non è solo incompetenza, ma molto peggio, il disprezzo che il colonizzatore ha sul colonizzatore, che l’invasore ha sull’invaso.
Ricordo le parole del Giudice Borsellino. Noi abbiamo un’arma, la punta della matta con cui facciamo la X sulla scheda elettorale. Non dobbiamo sprecarla, non dobbiamo rinunciarci, non dobbiamo puntarla contro di noi. Un voto mal dato viene pagato.
Il nostro volto sarà sempre più difficile. La frignante signora Bellanova, tra una lacrima e l’altra, un’altra gemma sulla risibile corona delle donnette politiche in lacrime, inaugurata da Fornero e Mogherini, che ci inonda, ha legalizzato 600000 immigrati. Se ognuno di loro farà venire tre congiunti per il ricongiungimento familiare e se a tutti verrà dato come è ovvio lo jus qualche cosa, sono i due milioni e passa di voti che renderanno questo governo immortale. Per questo l’omuncolo politico Boccia si permette frase da esercito invasore.
Possiamo farcela solo se tutti andiamo a votare e se tutti votiamo il meno peggio. Il meno peggio è quello che non darà ordine ai carabinieri di massacrarci se camminiamo all’aria aperta senza un’inutile e dannosa mascherina, che non sta organizzando la deportazione di tutti coloro che un tampone con un grandissimo numero di falsi positivi che segnalerebbe la presenza di un virus cui ormai abbiamo messo il guinzaglio. E se rifiutate di fare il tampone? C’è ad aspettarvi il TSO: lo ha chiesto la Codacons. Come ha spiegato Boccia: bastone e carota.
Sono già decine i disoccupati e gli imprenditori falliti che si sono suicidati mentre lei blatera su bastone e carota. Ministro Boccia, a nome dell’Italia e di questi morti, i sensi della mia più totale disistima: se dovessi incontrarla potrei cedere alla tentazione di dirle dove sarebbe corretto riporre i due oggetti in questione.