Abbiamo dato via il posto di Figli di Dio per essere un bambino in più all’orfanatrofio.
Le religioni, tutte sono basate su un sistema motivazionale innato, l’attaccamento. L’attaccamento è il sistema motivazionale che crea il legame tra un bambino e la sua mamma. E anche al suo papà, ma prima viene la mamma, perché la mamma prima di essere stata una persona è stata un posto e nei primi mesi di vita un bimbo di restare obbligatoriamente in braccio a mamma. Mamma con un bimbo in braccio non è uno stereotipo, ma il pilastro che regge il mondo. L’attaccamento è un piacere mediato dalle endorfine, il più potente dei neurotrasmettitori, in grado di annientare il dolore e potenziare il sistema immunitario fino alla guarigione di malattie inguaribili: sono le endorfine le responsabili dell’effetto placebo. Produco endorfine quando un essere più forte di me si china su di me: una madre amata, un padre forte e amato che rispetto profondamente. Provo lo stesso piacere tutte le volte che credo (che so) che Dio mi sta guardando. Quando preghiamo produciamo endorfine. Perché pregare è un piacere. Per questo mia madre diceva il rosario: la formula, una bellissima preghiera che la faceva sentire amata da Dio e dalla Madonna, veniva ripetuta così da quietare il cervello razionale e fare in maniera che l’emisfero non razionale si equilibrasse; in termini elettroencefalografici si raggiunge un ritmo alfa, levandoci dall’eterno e faticosissimo ritmo beta. La religione non è l’oppio dei popoli, non è morfina, ma è l’endorfina dei popoli e senza endorfine noi siamo scorticati e dolenti. Una civiltà è un arazzo enorme, come enorme e complesso è un ecosistema: ha conseguenze enormi e imprevedibili abolire tradizioni millenarie senza porsi il problema di capire perché siano nate, in quanto «non razionali» e quindi «sciocche». Una tradizione difficilmente segue linee razionali, logiche, non perché è sciocca, ma perché segue linee analogiche e metaforiche. La razionalità è solo uno dei modi per conoscere e gestire la realtà, non l’unico e non sempre il migliore, il pensiero logico dell’emisfero sinistro deve armonizzarsi col pensiero analogico dell’emisfero destro.. Una società deve cambiare, evolvere, ma senza traumi. L’Illuminismo avrebbe dovuto portare un pensiero nuovo e maggiormente scientifico, ma solo se si fosse ammantato di gratitudine per le epoche precedenti che lo avevano reso possibile. Senza questa gratitudine è stato solo odio e morti ammazzati. La rivoluzione francese ha generato un tiranno che addirittura privato il popolo della sua religione, delle sue endorfine, esattamente come la rivoluzione d’ottobre. Lo stesso per il ’68: l’odio del sessantottino per gli appartenenti alla generazione precedente è un odio folle, tribale, etnico. Guardiamo le loro facce deformate dall’odio. È l’odio di chi si ritiene superiore a chi è considerato inferiore. Tutto questo odio nasce da una teoria distorta della realtà distorta. Essere vivi è atroce e terribile. Il fatto di avere una società, l’acqua, un’etica, un’agricoltura è già una ricchezza incredibile. Nessuno ci deve nulla. Ogni cosa che abbiamo è un dono delle epoche precedenti, del loro coraggio, della loro fede. Se invece coltiviamo l’idea che la vita debba essere di base ricchezza e abbondanza e giustizia e felicità, tutte le volte che non siano ricchi, felici, giulivi e circondati da letizia e giustizia riteniamo che ci sia stato qualcuno che ha rubato quanto ci spettava. La teoria del buon selvaggio di Rousseau, apparentemente benevola, in realtà è la madre del concetto stesso di sterminio di massa. Eliminiamo fisicamente una generazione, e l’umanità incorrotta, il buon selvaggio, risorgerà dalle ceneri a ricreare l’Eden. La natura è ingiusta. La natura e l’evoluzione negano i nostri concetti di giustizia. La giustizia è un concetto religioso che appartiene alla spiritualità biblico-evangelica, e in maniera diversa anche a quella buddhista, che in natura non esiste. La giustizia è un ideale che va contro la naturale ingiustizia e la ciclopica spinta all’egoismo del cervello più arcaico, ed è un ideale che va coltivato generazione dopo generazione, ognuno facendo il meglio che può. Nessuno ci ha garantito il mondo perfetto e nessuno ce l’ha sottratto, ma un mondo migliore può sempre esistere, purché noi ci adoperiamo a costruirlo, e il primo gradino è la gratitudine per chi ci ha preceduto. È evidente che se non ho tutto questo dovrò ricorrere ad antidepressivi e droghe. Nel rito, quando per esempio ringraziamo per il cibo, per la vita, per l’acqua con cui ci laviamo la faccia, produciamo endorfine, perché sentiamo lo sguardo di Dio su di noi; quando condividiamo una preghiera con altri, soprattutto se questa preghiera è un canto, produciamo endorfine e serotonina. Una civiltà non può sopravvivere senza riti. Restiamo affascinati dal misticismo di altre civiltà – quella induista, quella buddhista, quella indiana o hawaiana –dopo che abbiamo distrutto e ridicolizzato il nostro. Ma quando la religione non ce l’ho perché l’ho buttata via, ai padri che hanno costruito uno Stato borghese ho sputato in faccia perché secondo la mia indimostrata e indimostrabile teoria io sono in grado di fare meglio, non mi restano che le religioni atee, i mostri del XX secolo. Tutti noi, nessuno escluso, abbiamo imparato il disprezzo del cristianesimo su generazioni di libri di storiografia marxista e postmarxista, che negano i meriti, ingigantiscono i demeriti e accomunano le colpe dell’ideologia cristiana a quelle della struttura ecclesiale, della gerarchia e dei singoli che sempre esistono e sempre esisteranno. E che non potevano che essere enormi perché quelli che sono diventati cristiani, convertendosi alla religione di uno sconfitto, il che è antropologicamente impensabile, erano romani e barbari, popoli violenti e brutali. Il cristianesimo ha permesso di dare ai popoli, quelli europei prima e quelli extraeuropei dopo, la Legge, il Decalogo di Mosè, senza cui non esisterebbe l’etica come noi la conosciamo e lo stesso concetto di responsabilità personale rischierebbe di perdersi. Nel cristianesimo, alla Legge si è aggiunta la compassione. E l’amore. Per Dio, per se stessi e per gli altri, come è spiegato nel Discorso della Montagna. Gli ultimi saranno i primi. Non è più necessario essere forti, come nelle religioni pagane, e belli e aristocratici, i vincitori o i discendenti dei vincitori. Non è più nemmeno necessaria l’intelligenza, la cultura, avere studiato, avere capito. Non i re e non i saggi, ma coloro che hanno un cuore di fanciullo, sono quelli che capiranno e troveranno la libertà di obbedire. Altro concetto cardine. La libertà può essere di trasgredire, ma anche di obbedire. E sono due concetti opposti: l’obbedienza – passiva, malvissuta, subita –, e la libertà di obbedire – obbedisco perché lo voglio fare, provo gioia a farlo. Aiuto il povero, partecipo alla cerimonia non perché altrimenti ho paura dell’inferno, ma perché ne sono felice. Per la prima volta è stato detto: pace in terra agli uomini di buona volontà. Pensate a quanto si sarebbero sbellicati Gengis Khan e Attila davanti a questa affermazione! Non c’è inquisitore, non c’è nefandezza di papa rinascimentale che può scalfire tutto questo. E ovunque il cristianesimo sia stato rinnegato, nella Vandea, alle isole Solovki, cellula madre dei gulag, e soprattutto ad Auschwitz, la ferocia dell’uomo è riemersa con tutta la sua potenza di odio e distruzione. Siamo geneticamente predisposti a stare meglio se crediamo in Dio. Siamo storicamente migliori se crediamo in Cristo. Non battezzare i figli è un gesto di gravissima violenza contro di loro. È un gesto che separa dalla fede, che produce endorfine, è un gesto che li separa dalla propria storia, che taglia le loro radici.
Questi sono i motivi, molto laici, che spiegano perché è un errore tragico per un popolo allontanarsi da Dio e allontanare i propri figli. Non ho nemmeno nominato il fatto che Dio esiste, come dimostra l’esistenza del DNA, che non può essersi formato da solo, e che Cristo è risorto, come dimostrato dalla Sindone. I vostri figli non vanno a Messa? Producono poche endorfine. L’eroina dello spacciatore ai giardinetti per loro ha più fascino.
Eravamo l’Europa di Cristo. La nostra letteratura, la nostra scienza. Non è un caso se nessun altro continente ha avuto la nostra arte, la nostra letteratura, la nostra scienza. Abbiamo dato via il posto di figlio di Dio per diventare un bambino di più all’ orfanotrofio. Ora il DDL Zan Scalfarotto proibirà la nostra religione. Chi citerà San Paolo o Santa Caterina da Siena sarà imprigionato. Se Cristo tornasse sulla terra, e citasse, come fa nei Vangeli, la distruzione di Sodoma, sarebbe imprigionato. Il potere vi vuole soli e scorticati.