A noi sembra un peccato.
Per la prima volta in 2000 anni la Chiesa ha violato l’ordine della Messa e dell’Eucarestia a Pasqua. Un tristezza infinita ci riempie i cuore. Abbiamo fatto altarini nelle nostre case, cerchiamo di seguire le Messe sugli schermi, senza neanche cercare di illuderci che sia la stessa cosa. La Messa è finita. Non avremo la Messa, ma i supermercati sono aperti anche la domenica, in tabaccai gli altri giorni. Potremmo comprare burro e cioccolato e morire di ipercolesterolemia, e sigarette a volontà. Non andare a Messa la domenica è un peccato mortale, lo spiegavano i poco zuccherosi San Francesco d’Assisi e Padre Pio, a Pasqua ci sarebbe anche l’obbligo dell’Eucarestia, la Chiesa viola serenamente il terzo comandamento, onora il giorno del Signore, e non combatte, non ci prova nemmeno a discutere con il potere. La Chiesa in caduta libera si occupa di salute pubblica e non di anime. Perché la Chiesa 3.0 dovrebbe occuparsi delle anime, se non è praticamente più credente? A Fatima la Madonna chiese di inserire una particolare preghiera nel Rosario, dopo aver mostrato l’inferno ai tre pastorelli, proprio un inferno fatto di dolore e di fuoco. L’esistenza dell’inferno, e che innumerevoli anime vi arrivino, è il cuore del messaggio di Fatima. «Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’Inferno, porta in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia», questa la giaculatoria della Madonna di Fatima, approvata e adottata in seguito dalla Chiesa. L’Arcivescovo di Palermo, lo spumeggiante Corrado Lorefice, uno dei campioni della nuova chiesa a tinte pastello, ha osato contraddire Maria Vergine correggendo la preghiera, che è diventata questa
«Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dall’esilio eterno, porta in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia», Esilio eterno, sostituisce fiamme dell’inferno, troppo medioevale e poco carino, peccato che fossero le parole della Madonna, che non possono essere modificate, perché la Madonna è Sedes Sapientiae.
Se avete dei dubbi, lo trovate qui , al minuto 11,40
e poi ripetuto per 5 volte, a ogni mistero: l’esilio sostituisce l’inferno. Le due dizioni, esilio e inferno, non sono sinonimi. L’esilio è un posto magari un po’ squallidino, l’eternità passata su una panchina ai giardinetti con la fontanella un po’ scrostata e niente da leggere. L’inferno è il fuoco.
Il Vescovo Lorefice pensa che la Madonna abbia torto? Pensa che la Madonna a Fatima abbia sbagliato? Pensa che abbia sbagliato e che sia il caso di correggerla e contraddirla?
Lo stesso Bergoglio quando andò a Fatima espresse parole che permettono di dubitare della rivelazione di Fatima, l’inferno esiste, e le anime che si perdono ci arrivano.
Quando nel maggio nel 2017 è stato a Fatima Bergoglio ha affermato che si commette una “grande ingiustizia contro Dio e la Sua grazia, quando si afferma in primo luogo che i peccati sono puniti dal Suo giudizio” perché bisogna “anteporre che sono perdonati dalla Sua misericordia. Ripete: “dobbiamo anteporre la misericordia al giudizio”.
Il giudizio di Dio fa parte della sua misericordia.
Per inciso, pochissimo tempo dopo queste parole il Portogallo è stato devastato dal più terribile incendio di tutta la sua storia. Torniamo all’inferno. Se l’inferno esiste e dentro ci sono anime, farci perdere la Messa di Pasqua è un crimine, perché ci allontana da Dio e ci pone in peccato. Se l’inferno non esiste, se sono tutte fiabe per bimbi, allora andare alla Messa è sbagliato perché esporrebbe a contagio, non più del supermercato e del tabaccaio, certo, ma in cambio di niente di importante. Se l’inferno non esiste, allora andare alla Messa è insensato, ha ragione il nuovo teologo Michele Serra che insegna il cattolicesimo ai cattolici, mentre gente con la villa e il parco spiega come si vive in 50 metri quadrati al quarto piano senza impazzire.
Come in ogni distopia, per violare le libertà più elementari occorre un nemico. Il nemico è il virus. La paura è alimentata costantemente. Si tratta di un’infezione micidiale che causa nelle poche persone in cui la malattia si manifesta una sindrome estremamente e lungamente penosa e potenzialmente mortale. Le persone che si ammalano sono fortunatamente una minoranza.
La Pandemia ci è costata circa 20000 morti, una cifra da calcolare su sessanta milioni di abitanti, una persona su 5000. Uno dei morti era il mio carissimo amico Gilberto Gobbi, grande psicologo e grande scrittore, che aveva appunto 81 anni e senza il corona virus avrebbe potuto viverne altri dieci tenendo conferenze e scrivendo libri. 20000 morti che diventeranno probabilmente quarantamila o cinquantamila sono la cifra di una guerra, una guerra persa. Abbiamo già avuto guerre. Abbiamo già perso guerre. Siamo sopravvissuti. La guerra ai virus la fa il nostro sistema immunitario. Ogni giorno incontriamo miriadi di virus e batteri e li vinciamo senza neanche accorgercene. Un popolo agli arresti domiciliari ha un crollo di vitamina D e serotonina per mancanza di esposizione al sole e al movimento, e quindi un crollo del sistema immunitario. Un popolo agli arresti domiciliari, con la disoccupazione che si moltiplica insieme ai fallimenti, causa stress, in termini biochimici produzione di cortisolo, che fa crollare il sistema immunitario. La disperazione e la tristezza uccidono per crollo del sistema immunitario o direttamente per suicidio. Il covid 19 non uccide i bambini, i bambini e i giovani sani uccisi sono pochissimi, poche unità. Quelli che moriranno, se non fermiamo la quarantena, saranno innumerevoli. La quarantena è un’idea corretta, si sarebbe dovuta fare bene e subito, non sbracata e a pezzi e bocconi, e ormai è andata così. Fatta male o bene, la quarantena doveva durare 15 giorni il tempo dell’incubazione. Può durare quattro settimane, poi farà più danni di quelli che deve evitare. Per questo virus che probabilmente abbiamo già contratto a milioni senza nemmeno accorgercene abbiamo permesso che i cattolicesimo sia distrutto ( è distrutto) abbiamo dato un potere infinito allo stato, oltretutto a uno stato che ha il faccino di Conte Giuseppe in arte Giuseppi, che decide che non possiamo comprare giocattoli per i bambini reclusi, esposti ma non in vendita nei supermercati, ha i tweet della signora Bellanova che decide che i braccianti devono essere stranieri perché italiani non vanno bene, ha la preparazione del ministro signora Azzolina, che annienta la scuola dichiarando che tutti saranno promossi, quindi che nessuno si disturbi a fare qualcosa, e scappando dalla videoconferenza come una scolaretta che non ha fattoi compiti. L’OMS, strana associazione di burocrati e non di medici, ci informa che hanno vinto la prima battaglia, eradicare il virus dalle strade, ora vinceranno la seconda, eradicarlo nelle case: entreranno nelle case e porteranno via i positivi (anche contro la loro volontà? Ovviamente sì. Best interess. Qualcuno protesta? Non ci provate. La pandemia è pandemia) , ma ci garantiscono che lo faranno con rispetto e dignità. Bill Gates ci informa che dovremo stare a casa fino a quando lui non avrà il vaccino. Poi grazie a lui saremo liberi. Sorvolando sul particolare che il coronavirus muta quindi il vaccino potrebbe essere aleatorio, sorvolando che non si capisce perché il vaccino debba farlo lui e non altri, tutti sorvolano su fatto che ci sono altre armi. Il sistema immunitario forte, quello che salva bambini e giovani, e le cure. Il covid 19 uccide mediante microtrombosi, microembolia e polmonite interstiziale. Stanno imparando a guarirlo, Le cure permettono a molte persone di guarire. In Germania la guarigione è quasi la regola grazie alla disponibilità di maggiori mezzi. La medicina è classista. Funziona meglio con i soldi.
Questo vuol dire che una volta che la nostra economia crollerà, avremo più morti da virus, più morti da batteri, più morti da infarto, più morti da cancro.
Valeva la pena di rinunciare alla Messa di Pasqua per restare in pugno a Giuseppi e Bill Gates? Per una Chiesa che non crede all’inferno, e quindi non crede a Chi ci ha parlato del fuoco della Genna e a Chi lo ha mostrato ai pastorelli di Fatima, evidentemente sì.
A noi sembra un peccato. Anche sostituire le parole pronunciate dalla Madonna a Fatima ci sembra un peccato. di quelli grossi.