La pornografia distrugge i popoli
La pornografia distrugge cervello e virilità
L’oppio, o i suoi più contemporanei sostituti e pornografia sono la via più breve ed efficace per
distruggere un individuo, e quindi per distruggere un popolo, che è appunto un insieme di individui.
Nel momento in cui un popolo diventa un insieme di individui distrutti, smette di essere vitale: non
combatte, non difende il territorio, non mette al mondo figli. Può essere dismesso e sostituito
La pornografia crea una dipendenza dannata, paragonata dagli addetti ai lavori a quella da crack o
eroina, molto forte, basata su due molecole che danno piacere, dopamina ed endorfine. Si crea
quindi un rapporto di dipendenza
.
La pornografia riempie tutti gli istanti liberi, il mouse del
computer o le dita sullo smartphone sono sempre alla ricerca del prossimo video.
I dolcetti avvelenati non hanno sopra il teschio e le tibie incrociate, ma sono avvolte in carta
scintillante di colore affascinante. La pornografia genera una micidiale dipendenza, e questo è
documentato in innumerevoli articoli, facilmente reperibili digitando le parole pornografia e
dopamina oppure pornografia e endorfine. Quello che è poco chiaro è il danno sulla virilità.
La pornografia genera abbattimento della virilità e del senso del proprio valore di uomo.
Colui che guarda pedofilia sta guardando altri accoppiarsi. Chi è che guarda gli altri accoppiarsi?
Tra gli animali i maschi di basso rango, che non possono accedere alle femmine, tra le creature
umane il servo o lo schiavo, che non ha diritto a una compagna, ma che assiste alla sessualità del
padrone, che non gliela nasconde perché tanto lui, lo schiavo, è una cosa. Quello che guarda gli altri
accoppiarsi è un non alfa, secondo il micidiale, ma emotivamente corretto linguaggio popolare, lo
“sfigato”, colui che non ha accesso ai genitali femminili. La sessualità umana normale è avvolta
dalla riservatezza: secondo la parte ancestrale del nostro cervello l’unico che guarda gli altri
accoppiarsi è il maschio di basso rango, lo schiavo, lo sfigato.
Il 100 % della pornografia è fatto inquadrando spesso con obiettivi particolare, o direttamente
taroccando le immagini, peni enormi, sempre turgidi. Tra montaggio e viagra, consumato in
quantitativi importanti e pericolosi, l’impressione è di maschi iperdotati. Il fatto che l’ impressione
sia falsa non la rende meno potente, e soprattutto su persone ai due estremi, molto giovani o anziani,
genera una certezza del proprio disvalore sessuale che non aiuta a stare al mondo.
Gli uomini e le donne che si prestano a essere ripresi sono poveracci. Ci fanno vedere le pochissime
pornostar di un qualche successo e ci suggeriscono la fesseria che “sia un lavoro come un altro”.
Non è un lavoro come un altro, le penetrazioni sono autentiche, malattie possono essere realmente
trasmesse, occorrono toradol e muscoril, antidolorifici e miorilassanti per tollerare le penetrazioni
anali. Chiunque guardi pornografia è complice dello sfruttamento del corpo e della sessualità di
esseri umani, e di danni alla loro salute esattamente come chiunque consumi cocaina e
corresponsabile dei crimini dei narcos. L’88 % della pornografia è basata sulla violenza alle donne.
Questo, dato che il comportamento umano è basato sull’imitazione, aumenta la violenza contro le
donne. Sia la violenza vera e propria, sia una violenza più subdola e impalpabile, la completa
indifferenza dell’uomo verso la donna, ridotta a cosa, con l’uomo che tutto quello che riesce a
pensare è come fare a convincerla a farsi fare le stesse cose che lui trova sui siti. Se volete
veramente diminuire la violenza verso le donne, lasciate stare imprese francamente risibili come
scarpe rosse e panchine rosse: vietate la pornografia. Se gli attributi per vietare la pornografia non
ce li avete, il coraggio chi non ce l’ha non se lo può dare, allora dichiarate serenamente che non ve
ne frega niente e risparmiateci le sceneggiate inutili di scarpe e panchine rosse. Nessun violento, mai, ha rinunciato alla violenza per delle scarpe rosse messe per strada. La violenza contro le donne nella pornografia è un ulteriore abbattimento della virilità.
La virilità, basata sul testosterone, ha due pilastri: l’aggressività e la protezione. Gli uomini, quelli veri, proteggono le donne. Guardando pornografia imparano a guardare una donna aggredita senza intervenire, si allenano a non proteggere le donne, a non proteggere il territorio.
Anche quelli strafatti di qualche cosa non proteggono né le donne né il territorio. Anche la femminilità ne esce massacrata, questo è evidente, mentre meno evidente è il massacro della virilità.
La pornografia è legale e parecchi siti porno sono gratis.
Le varie sostanze di sballo non sono gratis, ma il loro consumo è graziosamente depenalizzato.
Noi cafoni saremo anche scemi e come tutti gli scemi siamo complottisti, però è difficile pensare che tutto questo sia un caso.
Nell’immagine: il raccomandato libro Pornotossina di Antonio Morra.