Controllo delle nascite, anzi crollo delle nascite.
Come diceva la buonanima di Churchill se nessuno ti odia non ti sei mai battuto per nessuna causa. Quindi ho dato per scontato che sarei stata attaccata nel momento in cui ho tirato fuori le mie terrificanti e trasgressive idee: gli uomini sono diversi dalle donne, le donne sono diverse dagli uomini, sono stati creati diversi perché si uniscano, e le foglie d’estate sono verdi. Avere dei figli è magnifico e non averli è una tristezza mortale. L’ultima mia conferenza, a Flano, in provincia di Brescia, è stata protetta da 18 uomini delle forze dell’ordone perché oltre ai centri sociali c’erano le signore del gruppo “Non una di meno”, simpatiche e carine che mai nella loro brillante vita hanno mai osato fronteggiare l’Islam per la lapidazione delle adultere e mai hanno osato mettere in relazione le mutilazioni sessuali e l’islam. In cosa mi sono valorosamente guadagnata tutto quest’odio: l’aborto. È una scelta, non una necessità, e può causare rimpianti devastanti. Non può essere fatta con denaro pubblico. Le gentili signore davanti al teatro di Flano credono di essere trasgressive, ma la trasgressione sono io. Le campagne per l’aborto, come i movimenti femministi, sono stati sponsorizzati per milioni di dollari. Pensavate fossero spontanei? Maddai. La sostituzione etnica non è possibile senza abbattimento della popolazione indigena (noi) e la popolazione indigena si abbatte con tre pilastri: falsa scienza, teoria malthusiane, femminismo che crea nelle donne odio per la maternità, disprezzo della propria civiltà e ateismo: chi crede in se stesso e chi crede in Dio ( molto spesso i due concetti sono associati, mette al mondo più figli, chi non crede né in Dio né in se stesso, evita.
In nessuna civiltà come in quella occidentale, cioè in quella ebraico cristiana, le donne hanno rispetto e diritti. Non è una civiltà perfetta, ma le altre sono peggio.
La civiltà indiana ha interi templi che campano sulle prestazioni delle prostitute sacre, consegnate al tempio tra i sette e gli otto anni. La pedofilia è ammessa. Mancano in India circa 40 milioni di bambine, sterminate con aborti selettivi e infanticidi.
Quando l’India fu conquistata dall’Impero britannico era ancora in uso la discutibile abitudine di bruciare vive le vedove sulla pira funebre del marito. Terminò perché l’impero britannico la vietò.
Da qualche parte nel Pakistan, all’epoca faceva parte dell’India, contravvenendo alle disposizioni una vedova stava per essere bruciata. Alla cerimonia si presentò lord William Bentinck, il generale britannico, con annessi dragoni.
«La nostra civiltà ci ordina di bruciare le vedove, lei non ha diritto di giudicarla», dissero gli indiani.
«Io non esprimo giudizi », li rasserenò il generale. «Semplicemente appartenga una civiltà che mi ordina di sparare su chi sta bruciando vivo una donna, i fucili ce lo ho io ».
Quel luogo fu evitato e la bizzarra abitudine di bruciare vive le vedove fu abbandonata.
Il movimento di emancipazione femminile, Oriana Fallaci, Hirsi Alì, Suad Sbai, sta dalla parte del generale. In movimento di liberazione femminile invece senza se e senza ma lo avrebbe condannato come colonialista, oppressione dei popoli.
Il femminismo ha avuto due parti, il movimento di emancipazione femminile e il movimento di liberazione. Spesso confusi l’uno con l’altro questi due movimenti sono assolutamente antitetici.
Il movimento di emancipazione femminile era un onesto movimento che voleva diritti civili, pari opportunità, il diritto legale a gestire la propria sessualità. Chiunque stia richiedendo il diritto di voto e la parità di diritti lavorativi è per definizione dalla parte della ragione e sta attuando, che ne sia cosciente o no, il messaggio cristiano: dopo Cristo non ci saranno più ( differenze di dignità tra) ricco e povero, cittadino e straniero, uomo e donna come dice San Paolo.
Il movimento di liberazione è stato un movimento basato sull’odio, sull’odio isterico per i maschi, per la vita, per la maternità, la civiltà ebraico cristiana, il mondo occidentale e soprattutto per sé stesse. Con un’analogia che equipara l’Occidente al maschio prevaricatore e tutto quello che non è occidente alla femmina sfruttata, il movimento di liberazione ha festeggiato i più atroci e misogini dittatori. Le sue appartenenti hanno portato le loro teste giudiziosamente coperte da velo islamico a beatificare Khomeini, in quanto leader che si opponeva alla fallocrazia borghese occidentale. Che lapidasse le adultere era un segno della sua cultura, guai a criticare. Chiunque sia andato in piazza a bruciare il reggiseno era una persona con una gravissima dismorfofobia e alterazione dell’io corporeo, quasi sempre anche con disturbi alimentari, individui che, cito testualmente, hanno ritrovato il senso del loro esistere dialogando con la loro vagina. Dopo mezzo secolo di dialogo siamo arrivati all’utero in affitto.
L’odio assoluto per il movimento di liberazione femminile è per le donne. È ginecofobia. La continua profanazione della maternità è ossessivamente presente nei media, nella cinematografia, nei romanzi. Gli alberi si giudicano dei frutti. Dopo cinquant’anni di libertà sessuale e liberazione femminile e i risultati sono che ci stiamo estinguendo. Il sistema patriarcale basato sulla divisione di ruoli maschile femminile, sulla monogamia, sulla indissolubilità del matrimonio, era un sistema antropologicamente vincente. Ha permesso di mantenere la natalità mette alta che siamo riusciti a sopravvivere a una serie di catastrofi quali la peste del 1300, la perdita di popolazione costiera dovuta alla tratta degli schiavi delle navi saracene, carestie, guerre, che adesso ci annienterebbero. Ha permesso uno sviluppo culturale incredibile. Ora abbiamo una natalità di 1. 3 per madre il che vuol dire che ci stiamo estinguendo. La nostra crisi demografica è fondamentale per la libanizzazione dell’Europa. Con il termine libanizzazione s’intende una immigrazione islamica sempre più massiccia sino a che la popolazione infiltrata diviene maggioranza, come è successo in Libano. Ci sono anche altri effetti della distruzione sistematica della famiglia: la solitudine, la tristezza, la terrificante fatica dell’essere genitore monoparentali.
Il danno più grave comunque è la perdita di popolazione. Potremmo non avere un futuro. Grazie al calo della popolazione, una catastrofe demografica superiore a quella della peste del 1300, possiamo ora essere occupati dell’Islam. È dal 1973 che la conquista dell’Europa è stata stabilita. Le persone povere arriveranno come immigrati, sempre più numerosi, mentre il potere finanziario dei petrodollari comprerà le strutture portanti.
Malthus ha dato la prima idea, ma è stato il movimento di liberazione femminile attaccando la maternità e la famiglia ha causato la crisi demografica che consegnerà l’Europa all’islam.
Nessuna controindicazione, nessuna contraddizione nella femminista che porta il velo islamico. La base del movimento di liberazione della donna è l’odio per l’Occidente, per la vita, e soprattutto per la religione ebraico cristiana.