Il voto a 16 anni apre la strada alla sospensione per anzianità.
Se si vota a sedici anni, allora si riconosce al sedicenne un’età adulta: è giusto anche il matrimonio,
la patente, il decidere autonomamente se andare a scuola o restare a letto, occorre pagare le tasse
autonomamente e si finisce in un vero carcere in caso di reato. In mezzo a una miriade di proposte
sceme quella del voto ai sedicenni sembra solo una delle tante scempiaggini, in realtà è una finestra
di Overton che apre a scenari tragici. Attualmente i sedicenni sono particolarmente sprovveduti.
Non è sempre stato così, in altre epoche erano francamente più in grado di intendere e di volere,
erano adulti giovani, ma erano appunto altri tempi, il sedicenne poteva essere proprietario del suo
cervello e della sua intelligenza. Oggi sono sottoposti a una doppia propaganda, apparentemente
antitetica, che non può lasciare spazio al pensiero critico, con la sparuta minoranza dei pochi cui
possa arrivare il pensiero critico della famiglia, di una famiglia molto forte culturalmente, ma anche
molto forte affettivamente. Il lavoro praticamente obbligatorio di entrambi i genitori, il folle numero
di ore scolastiche, l’ulteriore tempo mangiato dal televisore, riducono gli scambi e un tempo troppo
breve per un’influenza importante che contrastino le due propagande. La prima è dei media, video
musicali, Lady Gaga, Trono di spade, Chiara Ferragni and co, imperconsumismo camuffato da
marxismo d’accatto, ecologismo d’accatto, catastrofismo climatico d’accatto, inno alla promiscuità
sessuale e alla droga come una roba divertente (non lo sono), omosessualità come normalità genetica,
cosiddetto cambio di sesso (castrazione, interventi chirurgici, dolore e ormoni) come una forma di
libertà estrema, quella dalla realtà. A questo si aggiunge la propaganda della scuola, che a fronte di
docenti eroici che ancora cercano di trasmettere bellezza e cultura, dedica sempre più spazio a
erotismo promiscuo venduto in folli lezioni di cosiddetta educazione sessuale coma una cosa
divertente, ecologismo d’accatto, storia appiattita su terzomondismo d’accatto, femminismo
d’accatto, disprezzo per le virtù tradizionalmente virili, difesa della legge e difesa del territorio,
“lezioni” di affettività e anti bullismo agli attivisti LGBT. L’inno alla droga nei programmi
scolastici non c’è, ma lo spinello durante l’intervallo in molti istituti può essere tollerato, così
nell’ora successiva lo studente è più buono, e sta finalmente zitto.
La scuola è al 90 % femminile e ben due insegnanti quest’anno si sono fatte pescare a inneggiare
alla morte dei rappresentanti delle forze dell’ordine, una per strada e una sulla pagina social a suo
nome: pare non sia stata colpa sua, ma semplicemente delle persone che frequenta cui ha dato la
password. Il sedicenne non ha mai compilato una dichiarazione dei redditi ed è per definizione
influenzato, dai suoi insegnanti, in una scuola che non vieta ai docenti di fare politica, e dal
politicizzato mondo dello spettacolo: chi vuol dargli il voto cerca un voto facile, e facilmente
influenzabile. Il filosofo Ellul afferma che la moderna propaganda non può funzionare senza la
scuola. Non è vero che l’istruzione è il migliore antidoto alla propaganda. A scuola si assorbono
fiumi di informazioni non verificabili e di seconda mano. Si crea un desiderio feroce di esprimere
un’opinione che si crede propria, ma in realtà è riportata. L’affermazione di Ellul è un’affermazione
paradossale, certo, ci fa sobbalzare, perché esiste un’istruzione che sia un dono, che aumenti la
capacità di critica, e ci sono docenti eroici che la attuano, ma il conformismo spaventoso di nazismo
e comunismo passò attraverso le scuole, la propaganda immigrazionista, terzomondista, tutti gli
immigrati sono buoni e meritevoli di accoglienza, tutti gli europei sono cattivi, salvo quelli che
accolgono gli immigrati, l’ecologismo antiumano, la propaganda LGBT, inclusa la difesa di
posizioni indifendibili come la pratica atroce della cosiddetta gestazione per altri stanno passando
dalla scuola e dalla scuola dei più piccoli, la confusione sui ruoli sessuali, la propaganda della
castrazione prevista nel “cambiamento di sesso” stanno passando dalla scuola sotto la voce:
contrastare il bullismo.
Di tutto quello scritto fino a ora, la frase più importante è: non ha mai compilato la dichiarazione
dei redditi. La democrazia è un patto tra pagatori di tasse, si elegge chi decide come investire i soldi
comuni. Dove non ci sono doveri, non possono esserci diritti, e soprattutto chi non ha mai
compilato una dichiarazione dei redditi non è in grado di rendersi conto della reale situazione è per
definizione uno sprovveduto.
Invecchiando compiliamo dichiarazioni dei redditi e sbattiamo la faccia contro la realtà. Una
qualche capacità di intendere e di volere la mettiamo insieme. Siamo meno manipolabili. Da qui
nasce il disprezzo per i vecchi della nostra epoca, che è l’epoca più manipolatoria di tutti i tempi.
Sempre più voci propongono la nostra eliminazione anche fisica: oltre i settanta anni niente più
interventi chirurgici, propone qualcuno in Olanda, pagare le pensioni è un problema, fa notare la
signora
Ursula Gertrud von der Leyen. Se però levare la vita a noi vecchietti è ancora una battuta,
levarci il voto lo è meno. Quando un’elezione va male, elezione di Trump, Brexit, si spiega che
hanno votato male gli ignoranti e i vecchi. I vecchi sono odiati. Anche le rughe sono odiate, occorre
spianarle con dolorosi interventi chirurgici. L’anziano ha la sua memoria che può contrastare la
propaganda. Ho nella mia memoria tutte le chiamate alle armi per catastrofi climatiche che
dovevano ucciderci in pochi anni, so che il catastrofismo è una trappola. So che l’inquinamento è
vero e non si ferma saltando la scuola.
Quelli che si ricordano, non sono un peso? L’eutanasia non sarebbe un bel risparmio? E intano che
ci arriviamo, come facciamo a sapere se sei in grado di intendere e di volere o se hai dei tratti di
demenza? Non sarebbe il caso di limitare la libertà di voto? Oggi beppe Grillo lo ha appena proposto.
I vecchi e gli ignoranti hanno osato votare per Trump e per la Brexit. Trump è il malvagio che se ne frega di Greta e la Brexit è una nazione che si assume di nuovo la libertà e l’onere delle proprie scelte. Intollerabile per le élite.
Ora sembra impensabile, ma tutto il nostro schema attuale con gli attivisti LGBT che “educano
all’affettività” nelle scuole e lo “sciopero scolastico per il clima con approvazione ministeriale fino
a pochi anni fa erano impensabili. Tra dieci anni qualcuno proporrà che con la pensione si perda il
diritto al voto. E, ovviamente, agli antibiotici. Un potere totalitario basato sulla manipolazione non
può permettere la memoria. Se avete tempo leggete e rileggete 1984. Se non ce l’avete, trovatelo.