Vuoi salvare il mondo? Vuoi salvare la tua vita? Studia.
Bene figlioli, non siete stati a scuola il venerdì? È il primo errore. L’ecologia è una scienza estremamente complessa. Occorre conoscere la biologia, l’economia, ovviamente la geografia, un po’ di antropologia e anche la storia per evitare di fare errori già fatti. Occorre conoscere la chimica e la biochimica. A scuola semmai bisogna darci un giorno in più non un giorno in meno.
Avete saltato venerdì di scuola? E allora occupiamoci di ambiente e facciamo le cose serie. Prima cosa dobbiamo avere chiaro in mente che se consumiamo meno e inquiniamo meno, persone che attualmente producono le cose che noi compriamo e buttiamo resteranno disoccupate. Per questo è importante che queste persone siano lentamente spostate su fabbricazione di oggetti artigianali, sicuramente più gratificanti della produzione industriale, ma è evidente che questo oggetti costeranno moltissimo. Una sciarpa potrebbe costare tre giorni di stipendio.
Come si fa a salvare il pianeta? Consigli spiccioli. Non compriamo nulla che sia fatto in Cina: la Cina è il maggiore inquinate del mondo e trasporti uccidono il pianeta. Niente bottiglietta di plastica. Borraccia. Niente alluminio. Acciaio. Costa di più e dura 100 anni: la lasceremo in eredità ai nostri nipoti della fortunata e giuliva evenienza che esistano. Niente penne biro: stilografica e basta, possibilmente in acciaio, ma sono ammessi anche altri materiali. Se possibile prendetela con il serbatoio a inchiostro: niente cartucce. Per inciso sarebbe interessante fare una specie di esperimento: girate e tutta la vostra casa con una ciotola in mano, aprite anche i cassetti, guardate nelle borse, poi mettete nella ciotola tutte le penne e pennarelli, o quello che sono, che trovate in giro. Poi fate la conta, calcolate un euro a pezzo e vedete che cifra viene fuori. Stilografica, una sola e sappiamo sempre dov’è. E poi scrivere con la stilografica è un piacere esattamente come un piacere è avere una sciarpa di lana buona. E fino a qui è stato facile. Adesso arriva il difficile. Cosmetici. No, mai. Niente da fare. Inquinano: sostanze chimiche coloranti e poi gli involucri e sono contenuti in confezione di plastica. È vero, truccate, siamo molto più carine, ma se ve ne importa qualcosa del pianeta, oltre a saltare la scuola il venerdì rinunciate ai cosmetici, oltre che a motorino e smartphone, perché onestamente non siamo rimasti impressionati dalla vostra fede quando siete risaliti sui motorini dopo le preziose manifestazioni. Tra l’altro i cosmetici sono a contatto con la pelle, che ha una grandissima capacità di assorbimento, quindi i cosmetici via. E la crema per la pelle, quella roba lì? Olio extravergine di oliva. Se non desiderate profumare come un’insalata potete aggiungere qualche goccia di olio essenziale di menta o di limone. Shampoo. Io adoro lo shampoo, come si fa a resistere, sono magnifici gli shampoo, c’è quello che ha dentro la papaya, il mango, l’avocado, si potrebbe anche mangiare. In caso di guerra nucleare e relativa carestia, potrebbe far comodo Poi c’è lo shampoo al lichene di Irlanda, che non so che diavolo sia, ma suona benissimo. Niente shampoo, sia per i componenti chimici sia per l’involucro evidentemente di plastica. Sapone di Marsiglia. Onestamente il sapone di Marsiglia i capelli lava. Sono un po’ abbacchiati, un po’ opachi ma comunque sono puliti.
Ora i consigli un po’ più seri: niente anticoncezionali. Sono buoni. Finiscono le nostre urine e dalle nostre urine finiscono nelle fogne, dalle fogne arrivano ai laghi, ai fiumi al mare e sono un inquinante micidiale. E anche preservativi figlioli sono una plastica micidiale. Anche gli antiretrovirali che servono per curare l’AIDS e gli antibiotici che servono per curare la sifilide sono inquinanti, quindi se volete salvare il pianeta, una vita sessuale fondata su castità, fedeltà e il calcolo dei giorni fertili, per evitarli o per non evitarli a seconda che non vogliate o vogliate un figlio, sono quello che vi serve, se veramente del pianeta ve ne importa qualcosa. E in effetti, a voi importa. Non è stato solo per saltare la scuola, per farsi di spinelli e birre sulle panchine (vi abbiamo visto), per farsi un giro in più nella gara di chi ha il motorino più veloce. C’era anche un desiderio feroce di qualcosa in cui credere per questo ti dico fermatevi.
E fino a qui abbiamo scherzato. E adesso figlioli, la roba seria Imparate a non farvi infinocchiare dal potere. Ho usato un eufemismo, la parola che ho in mente non è infinocchiare e comincia per F. Sì, lo so, è una parolaccia, ma tanto la conoscete. Greta è stata accolta come una regina furiosa in un’assemblea chiamata ONU. L’ONU nel 2010 ha dato la presidenza della Commissione sui Diritti delle Donne a una nazione che si chiama Iran, che proprio in quegli stessi giorni stava discutendo se, quando si lapidano le adultere, è meglio interrarle con tutto il busto fuori o è meglio seppellirle con solo la testa fuori. Ha vinto la seconda opzione. Qualsiasi cosa arrivi dall’ONU; fidatevi, è manipolazione. Dietro la vostra libera protesta capitanata dai vostri insegnanti e incoraggiata dal ministro della pubblica istruzione, c’è il potere e il potere vi vuole scemi. Chiunque vi racconti che con scioperi e cortei voluti dal potere si ottenga qualcosa, vi sta mentendo: perdete solo un giorno di scuola, cioè un pezzetto di quella conoscenza che, sol lei, può salvarvi. Per ottenere qualcosa occorre studio , impegno, lavoro e dolore e, a volte cortei, ma di certo non quelli voluti dal ministero.
Ogni giorno in cui mancata la scuola, vi rende più ignoranti, quindi più manipolabili.
Guardarvi sfilare mi ha ricordato la fiaba, quella del Pifferaio di Hamelin, raccontata dai fratelli Grimm, nella raccolta delle Saghe Germaniche. Il racconto ha un antecedente storico Nel tredicesimo secolo successe ad Hamelin in Bassa Sassonia qualcosa di atroce e terribile. Successe il peggiore incubo che può succedere a un popolo. Qualcuno rubò i bambini. L’episodio risalente fu dipinto su una vetrata della cattedrale di Hamelin, descritto in fiabe e poesie, citato anche da Goethe nel Faust. Forse fu il diavolo, ma il Signore degli Inferi non può prendere gli innocenti. Forse un morbo, ma non ce n’è nessuno che rubi solo i bambini e lasci vivi gli adulti. Qualcuno ha veramente rubato ad Hamelin e all’ Europa i suoi figli. Un pifferaio, un reclutatore sottrasse i figli alle madri impotenti, ai padri esautorati da un’autorità di più grande di loro, al di là di ogni possibile contrattazione Nel tredicesimo secolo un gruppo di truffatori organizzò la cosiddetta Crociata dei bambini: bambini sono stati reclutati, tolti alle loro case e mandati a fare la guerra santa, a liberare Gerusalemme: molti sono morti sulle strade tedesche e italiane, tutti gli altri sono stati venduti schiavi dalle stesse navi che avevano promesso di portarli fino alla Terra Santa dove nessuno di loro è mai arrivato.
Nel pifferaio di Hamelin, un uomo con il suono del suo piffero attira i bambini verso il disastro. Greta vi ha dato l’illusione di star combattendo una guerra santa. Teorie scientifiche discutibili, manipolate e spacciate per certezza, e il vecchio infantile sogno della sinistra che protestando tutti insieme si impressioni il potere e si modifichi il mondo, vi hanno trascinato come bambini dietro al pifferaio. Il potere vi ha messo nel sacco. Avete scioperato per avere tasse più micidiali. Avete scioperato per avere salari sempre più miserabili. Avete scioperato perché le industrie cinesi, che non sono mai state nominate da Greta, invadano i vostri mercati. Avete scioperato per l’eutanasia obbligatoria. Avete scioperato per l’aborto obbligatorio al secondo figlio, o forse anche al primo. Io vi prego di fare la rivolta. Quella vera. Il potere ti vuole scemi. Buttate via la cannabis, fa veramente schifo, lavatevi col sapone di Marsiglia usate a stilografica e soprattutto raddoppiate le ore di studio. Fate un dispetto al potere. E costruitevi il vostro futuro. Nessuno ve lo deve. Dovete farlo voi.
ps. e quando fate la pagliacciata di pensare che i problemi si risolvano usando l’orario scolastico per stare per strada, portatevi un sacchetto della spazzatura e metteteci le vostre lattine e i sacchetti delle vostre merendine.