Dichiarazione finale del WCF Verona 2019
DICHIARAZIONE DI VERONA — 31 MARZO 2019:
Adottata per acclamazione nella cerimonia di chiusura del XIII Congresso Mondiale delle Famiglie.
Verona, nobile città d’arte, di cultura e di civiltà antica e moderna, da secoli chiamata “Città dell’amore”, dall’ottobre 2018 si è proclamata “Città per la vita”; oggi è a buon titolo anche “Città della famiglia”, modello di buone pratiche politiche, economiche e sociali a favore di questa nostra umanità: perché chi ha a cuore la famiglia ha davvero a cuore il bene della persona, di ogni donna, di ogni bambino e di ogni uomo, del presente e del futuro. Di contro, a livello globale, stiamo assistendo a un tentativo ideologico di decostruzione dell’essere umano e di sconvolgimento dell’ordine naturale antropologico. Come sempre, le prime vittime di questi sconvolgimenti sono i più fragili e indifesi: innanzi tutto i bambini.
Alla luce di tutto questo, per amore della vita, dei bambini, della famiglia e di tutti gli esseri umani:
NOI AFFERMIAMO CHE:
- Il diritto alla vita è il primo tra tutti i diritti umani: deve essere riconosciuto e tutelato – dal concepimento alla morte naturale – a prescindere dalla qualità della vita che si prospetta.
- La famiglia è la cellula naturale e fondamentale della società e ha diritto alla protezione da parte della società stessa e dello Stato (Art. 16/3 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, DUDU).
- La famiglia è fondata sul matrimonio, unione stabile ed esclusiva tra un uomo e una donna, ambedue necessari e complementari per il loro benessere psicofisico, e per generare e educare dei figli – futuri cittadini – in modo sano e responsabile.
- La famiglia è il luogo naturale dove la persona è generata, cresce, si forma, si educa alla relazione, all’amore oblativo e alla solidarietà sociale.
- La famiglia naturale fondata sul matrimonio stabile risulta essere invariabilmente e universalmente – a livello statistico – la realtà che garantisce tanto l’essere quanto il maggior benessere dei bambini, la massima protezione dei diritti umani, e il più alto bene comune per la società intera.
- Una rinnovata alleanza tra gli uomini e donne di buona volontà è indispensabile per uscire dalla attuale crisi culturale ed economica.
- Uno sviluppo economico sostenibile non è possibile senza ribadire il legame profondo che deve esserci tra economia e morale: la tutela della persona umana deve essere preminente rispetto al perseguimento del profitto.
- Una società umana disgregata e privata dei corpi intermedi (in primis della famiglia), invece, risulta una massa di obbedienti, servili consumatori, incapaci di riconoscere le loro radici e le loro tradizioni, facilmente manipolabili e sfruttabili da chi cerca solo il profitto. Sarebbe segno della fine della civiltà millenaria che abbiamo costruito finora.
PER TUTTI QUESTI MOTIVI, CHIEDIAMO:
- Che venga riconosciuta e tutelata l’umanità del concepito;
- Che a ogni essere umano, a prescindere dal sesso, dall’età, dalla razza, dalla religione, dallo stato di salute, dalle opinioni politiche e da ogni altra condizione personale, venga data protezione da parte della legge e della società, e sia condannata ogni ingiusta discriminazione;
- Che la vita e i diritti della madre non siano messi in opposizione alla vita e ai diritti del bambino. Entrambi dovrebbero essere protetti e lo Stato dovrebbe promuovere politiche che prevengano l’aborto e offrano alternative alla madre.
- Che coloro che lavorano per conservare e promuovere la salute fisica e mentale delle persone non siano costretti a tradire la loro coscienza o la loro fede mentre perseguono il benessere dei loro pazienti e rispondono alle loro reali esigenze.
- Che vengano tutelate tutte le famiglie, soprattutto se in difficoltà economica, in particolare le famiglie numerose e le famiglie perseguitate in cerca di rifugio in un Paese straniero;
- Che gli Stati sviluppati in Occidente e nel resto del mondo sostengano la crescita demografica, minacciata globalmente dall’ideologia neomalthusiana che, nonostante sia smentita dalla storia, ha portato in molte aree geografiche un preoccupante inverno demografico.
RITENIAMO ALTRESÌ URGENTE E INDEROGABILE:
- il divieto internazionale di qualsiasi forma di surrogazione di maternità e del commercio o donazione di gameti, perché la donna non è un’incubatrice e il bambino non è un oggetto;
- la tutela dei reali diritti fondamentali dei bambini:
- ad avere una mamma e un papà,
- a non essere comprati né regalati come oggetti,
- a essere rispettati nella loro natura e sostenuti nello sviluppo di una sessualità integrale coerente con la loro biologia,
- alla protezione della propria innocenza dalla sessualizzazione precoce, troppo spesso imposta loro a scuola, per televisione, su internet;
- a essere difesi dalla pedopornografia e dalla pedofilia, con un’azione seria, incisiva e severa delle autorità nei confronti di chiunque tenti di abusare dei minorenni;
- la promozione del diritto delle donne di:
- vedersi offrire valide alternative all’aborto,
- vedersi offrire informazioni chiare, veritiere e complete sui rischi derivanti dalla fecondazione artificiale (per loro e per i loro bambini) e dall’aborto
- ricevere, a parità di lavoro, un salario pari a quello dei colleghi uomini,
- poter conciliare il lavoro e la maternità favorendo lunghi congedi parentali, e – per chi lo desidera – flessibilità, part time o telelavoro,
- poter scegliere di dedicarsi esclusivamente ai figli e alla famiglia, con una remunerazione adeguata al lavoro casalingo, in particolare laddove lo stipendio del coniuge non sia sufficiente per un’esistenza libera e dignitosa,
- non essere usata come oggetto di piacere, specialmente a pagamento, e quindi di veder puniti severamente gli sfruttatori e i clienti delle prostitute;
- veder combattere in modo serio ed incisivo il mercato della pornografia, che non solo mercifica e svilisce la dignità delle donne, ma inoltre istiga alla violenza e rovina le menti delle nuove generazioni;
- Che non venga imposto a tutti i cittadini, attraverso il prelievo fiscale, di contribuire alla spesa pubblica necessaria per l’aborto e per le operazioni ormonali e chirurgiche tese a modificare l’apparato sessuale degli individui;
- Un deciso e radicale contrasto alla diffusione e alla legalizzazione di ogni tipo di droga;
- Che venga difeso il fondamentale dovere e diritto dei genitori di scegliere il tipo di educazione da dare ai loro figli (art. 26 DUDU), specie riguardo la sfera sessuale-affettiva e familiare.