Fuoco amico su Verona.
Sta arrivando il fuoco amico a pallettoni piuttosto voluminosi su quanto sia stato discutibile il Congresso di Verona. Sono stata in assoluto la persona più bersagliata per avere avuto l’idea di partecipare al convegno di Verona, la signora Barbara d’Urso e miriadi di altri mi hanno attribuito frasi deliranti, tutti i siti ed i giornali si sono premurati di ripeterli, il giorno sabato 30 marzo, quando le sobrie ed aggraziate manifestazioni post femministe e simil arcobaleno, taroccato a sei colori, allietavano Verona; sono stati distribuiti volantini con la mia faccia ed il nome: caso mai qualcuno mi avesse incontrato poteva riconoscermi con sicurezza. Mi sento chiamata in causa.
I temi del fuoco amico sono:
Vi siete fatti insegnare il rispetto della libertà di parola da uno che non ti lascia parlare su la Zanzara? Avevate bisogno di Cruciani per dire due parole sulla libertà di parola. Complimenti.
Avete fatto fare passerella a personaggi politici, per esempio Zaia, che hanno dichiarato che l’omofobia dovrebbe essere considerata una patologia. Geni.
Avete fatto fare passerella a personaggi politici che hanno detto che le leggi in corso, in particolare unioni civili e aborto sono intoccabili. È venuto a procurarsi un po’ di voti dandovi una pacca sulle spalle, in particolare, il ministro Salvini che si è anche fatto fotografare con la maglietta della manif pour tous. E che ha dichiarato che le leggi attuali non si toccano. Doppiamente geni.
Nelle dichiarazioni finali è stata stabilito una ferma volontà perché non ci siano discriminazioni in base all’orientamento sessuale. Riassunto: non avete concluso un fico e siete stati controproducenti, che suona meglio di sfigati ma il concetto è lo stesso.
Io Cruciani l’ho apprezzato molto, ma veramente molto. Ops, che sciocchina, dimentico che ci sono solo io ad avere due assurde denunce per diffamazione e a essere sotto boicottaggio, con insulti minacce che arrivano tutti giorni. Ma certo. Capisco che tutti quelli che la battaglia al pensiero unico la fanno da casetta loro al sicuro nella poltrona, che non hanno paura di aggressioni fisiche, che non sono sotto boicottaggio, non si commuovano davanti a qualcuno che dichiara la tua assoluta libertà di parola. Dato che gli hotel hanno avuto minacce di boicottaggio per aver ospitato relatori del Convegno e che persino i traduttori sono stati schedati, col rischio di non trovare più lavoro, le parole di Cruciani sono importanti per fermare gli “altri”. Capisco che per tutti coloro che non sono sotto boicottaggio e non rischiano il lavoro, questo è irrilevante, ma vi do la mia parole che, visto da chi il boicottaggio lo subisce tutti i giorni, Cruciani ha fatto la sua figura.
Zaia ha detto che secondo lui l’omofobia è una patologia. La cosiddetta omosessualità non era un tema del convegno, ma è stata su questo tema che si è scatenato il fiume di menzogne dette sui relatori del convegno. Zaia ha detto che secondo lui l’omofobia è una patologia? Ottimo. Non è un’idea molto condivisa, ma ha chiarito che non si trattava di un convegno dove si voleva il male di qualcun altro. Un convegno serve anche per conoscere le opinioni, non perché tutti condividano le stesse. Molti di noi, ed io sono tra questi, sostengono che il comportamento omoerotico sia appunto un comportamento, non una maniera di essere e che nessuno è condannato a seguirlo per tutta la vita. Quello che è certo, e che tutti noi condanniamo con la massima durezza, sono le persecuzioni a persone con comportamento omoerotico nei paesi islamici e veglieremo perché anche da un punto di vista diplomatico ci sia una critica talmente forte da portare a risultati, tanto più che la causa di questa persecuzione è la stessa causa che permette la persecuzione di blasfemi e apostati, quindi di cristiani e convertiti al cristianesimo. Questa causa è la Dichiarazione sulla Libertà dell’Uomo Islamico di seguire Umma firmata il 5 agosto 1990 al Cairo dai rappresentanti di 54 paesi islamici che ha praticamente introdotto la Sharia in 54 nazioni con i silenzio assenso dell’ONU. La frase di Zaia ha inoltre smontato in un colpo solo tutti i criminali isterismi che hanno inventato, attribuendo a questo convegno idee folli e criminali.
Qualcuno dei critici ha capito che in Francia la maglietta con sopra la silhouettes della famiglia, che Salvini ha indossato, causa l’arresto per omofobia? Qualcuno dei critici ha ben chiaro in mente che distribuire la riproduzione in plastica del feto di 10 settimane in Francia causa l’arresto per intralcio all’aborto? E che ha causato alte grida da parte di personaggi politici che vorrebbero introdurre anche in Italia il reato di intralcio all’ aborto? Non so come funziona il mondo in cui vivono molti di questi critici, nel mondo in cui vivo io aver chiarito che la cosiddetta libertà di aborto non sarà ampliata (come è appena successo a New York) e che sarà concessa la libertà di contrastare l’aborto con i mezzi garantiti dalla stessa legge, quindi anche con cartelloni, che non potranno più essere tolti; con attività negli ospedali, che potranno essere finanziate; non solo è un risultato, ma è il massimo che si possa ottenere con la situazione attuale. Nel mondo dove vivo io aver chiarito che non ci saranno discriminazioni per orientamento sessuale è un’affermazione fondamentale. Occorre ritornare a quando queste discriminazioni non c’erano e infatti l’orientamento sessuale non era nemmeno nominato né nella costituzione né nei codici, perché quello che un cittadino fa con organi sessuali e non sono affari suoi e deve far parte del privato. Non devono esserci discriminazioni e quindi non è corretto che un determinato orientamento sessuale riceva fiumi denaro dello Stato. La legge sulle unioni civili, è stato dichiarato, non si tocca. Qualcuno pensava che ci fossero le condizioni politiche per farlo? Però almeno quella legge sarà applicata. E la legge non permette l’adozione dei figli del partner. Esiste una linea che non è stata sfondata. In Italia il concetto che si diventa genitori con medicina, chirurgia, laboratori, dolore e quattrini anche senza essere un uomo e una donna e anche senza parentela, per la sola “volontà” di essere genitori, non è passata. Non è matrimonio, ma unioni civili, grazie al Family Day, e restano unioni civili, un contratto notarile. Magistrati e sindaci non potranno scrivere nato da due madri o da due padri. Quelli che lo hanno fatto si trovano contro procure. Qualcuno sta contrastando questa deriva. Avere avuto il Ministro degli Interni tra i relatori aumenta la forza di chi contrasta che figli nascano da questa filiazione, che li ha resi ben peggio che orfani. Questi bambini avranno diritto alla verità. Ricordo che tra i Diritti del fanciullo “salvo circostanze eccezionali (ospedalizzazione), il bambino in tenera età non può essere separato dalla madre”. Ribadito il concetto del diritto del bambino a conoscere l’identità di entrambi i genitori.
Al convegno io ho potuto parlare. Questo è il mio intervento: un intervento che in altre nazioni, Francia e Canada sicuramente, mi avrebbe fruttato un denuncia per transfobia e omofobia : affermare che un uomo non può mai diventare una donna e che un bambino ha bisogno di papà e mamma in altre nazioni è già perseguito. Io ho potuto dirlo in un convegno cui partecipavano personaggi politici. Non vi inventate che è poco. E, soprattutto, siete in grado di fare meglio? Fatelo. Scendete in trincea e andate avanti voi.