Da sempre mi batto contro le persecuzioni delle persone con comportamento omoerotico.
dal libro
La realtà dell’orco
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Con l’Illuminismo nasce il concetto ideologico di sterminio
di massa come necessità etica, gli ebrei per il nazismo,
la classe borghese per il comunismo sovietico, cinese
e cambogiano, gli omosessuali per tutti: uccisi nei lager,
uccisi nei gulag, massacrati a migliaia nei campi di lavoro
e sterminio organizzati personalmente da Ernesto Che
Guevara, disastroso individuo di cui molti portano l’effige
sulla maglietta per motivi che mi sono ignoti.
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Tutti conoscono Biancaneve. Il primo lungometraggio
della Walt Disney è la sua storia, ed è stato il film preferito
di Turing, geniale matematico, colui che ha decifrato i codici
segreti nazisti: senza di lui la guerra sarebbe durata almeno
un anno in più. Turing è anche l’inventore della prima
macchina pensante, la bisnonna dei nostri computer.
Condannato per omosessualità, all’epoca era un reato in
Gran Bretagna, Turing dovette scegliere tra la galera e la castrazione
chimica. Scelse la seconda, e dopo un anno si suicidò
e nella sua morte si ispirò alla sua fiaba preferita: morì
addentando una mela in cui aveva iniettato del cianuro.
La fiaba è diventata il dvd della Walt Disney, ma il suo
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Il brutto anatroccolo e la sirenetta sono dei diversi e vorrebbero
disperatamente essere uguali. L’omosessualità di
Andersen lo rende particolarmente bravo a descrivere il dolore
del diverso; rileggiamo la fiaba della sirenetta sostituendo
alla parola sirena la parola creatura: una creatura
che non è né pesce né donna, né una cosa né l’altra, ama un
uomo, non può parlare e diventa spuma, né acqua né aria.
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Dopo un ignobile processo che «punì» la sua omosessualità,
senza che tuttavia fosse processato il suo aristocratico
amante, Oscar Wilde fu imprigionato.
Il multiculturalismo può portare alla distruzione dove
sia mal gestito: dove non esistano valori forti comuni già in
origine e dove i numeri delle minoranze siano troppo alti,
non può essere ben gestito. Le incompatibilità di civiltà diverse,
se sono strutturali, non si superano con la buona volontà.
Sarebbe bello se fosse possibile, ma non lo è. Possiamo
andare per strada e organizzare feste a base di banchetti
etnici e questo è bellissimo, ma deve succedere solo tra
persone che già si sono accordate sul valore assoluto della
libertà delle donne a scegliersi la vita e il compagno, sui diritti
degli omosessuali, sul divieto della poligamia, sul dovere
di tutti di partecipare allo Stato: dovere di sopportare
che la polizia commetta un omicidio e di aspettare il verdetto
dell’inchiesta che ne segue, dover sopportare che vi
siano periodi di recessione economica. Se questo accordo
non c’è, allora la festa di quartiere è un paravento per nascondere
la guerra civile che alla prima occasione esplode
perché i valori comuni non ci sono.