Uomini e donne.
L’iliade è la storia di un uomo, Ettore, che muore combattendo contro un semidio , Achille. Ma almeno quando muore ha la consolazione di credere che le invincibili mura di troia proteggeranno troia e quindi proteggeranno sua moglie e suo bambino. Ma Ulisse con la sua astuzia ha ragione delle mura di Troia. Che fine fanno il figlio e la moglie dello sconfitto nelle narrazioni originali e perché nel film abbiamo cambiato?
Nelle narrazioni originali il bambino dello sconfitto è ucciso e sua madre diventerà la schiava, subendo anche lo stupro d coloro che le hanno assassinato marito e figlio. Nel film c’è una variazione: quando Troia cade , i figlio e la moglie dello sconfitto scappano insieme ad Enea. Perché abbiamo cambiato? Perché noi non tolleriamo più che un personaggio, a meno che non sia un serial killer, uccida un bambino e ne prenda con la volenza la madre. Cosa è cambiato tra noi e le mura di Troia.
Dopo la caduta di Troia, le sue donne devono diventare schiave, quindi subire un abuso sessuale. Ser Lancillotto non potrebbe commettere nulla di simile.
Cosa è cambiato tra le due narrazioni? Il cristianesimo. La legge di Mosè che i greci non avevano. Noi abbiamo due poemi epici: il poema epico precristiano, Eneide Odissea , Iliade, dove i valori sono due, la lealtà e il coraggio. Il poema epico post cristiano, re Artù, Orlando a Roncisvalle, El Cid, il Signore degli Anelli, i valori sono tre, il coraggio, la lealtà e la cavalleria. Cavalleria vuol dire che un soldato non può toccare un disarmato, un bambino e una donna, meno che mai la moglie e il figlio dello sconfitto.
Cavalleria vuol dire che un uomo può usare MAI la sua maggiore forza fisica contro una donna, ma solo al suo servizio. MAI è Mai. Se qualcuno o fa vuol dire che è fuori dall’etica. Dove però questa etica non è condivisa, la difesa della donna non c’è. Gli orchi esistono.
Attenzione: un uomo perbene deve rispettare la donna, non deve capirla. Detto questo un uomo, anche un uomo perbene può avere una comunicazione disastrosa dal punto di vista di una donna, soprattutto se si tratta di una donna eccessivamente emotiva e con molto accentuato il difetto base delle donne, conseguente alla loro natura, che è di dipendere dal giudizio altrui. Se spiego che il cervello maschile è normalmente competitivo oltre che pragmatico non è per giustificare che un uomo possa usare la forza fisica contro una donna: non deve farlo MAI, e MAI è MAI, ma per spiegare come normalmente un uomo normale possa usare una comunicazione che la sua donna interpreta come offensiva, mentre è semplicemente la conversazione di un cervello pragmatico competitivo. Lost in traslation. Persi nella traduzione.
Il cervello maschile e quello femminile sono talmente diversi da giustificare il bel titolo per un saggio intelligente Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere. I cervelli e le competenze sono così diversi , proprio perché così ognuno dei due sessi abbia bisogno dell’altro, ma causano un continuo malinteso.
Marta ha passato la giornata a ridare il bianco alla cucina. Finalmente arriva Andrea. Marta tutta fiera gli fa vedere la cucina. Andrea si guarda intorno e indicando la parete dietro il lavello dice: -Ma non vedi che lì devi passare una seconda mano?-
Cosa dovrebbe pensare Marta?
Ecco, ho lavorato tutto il giorno e lui mi svaluta. Lui mi svaluta sempre. Mi svaluta sempre, è proprio uno stolto ( l’aggettivo non è esattamente questo) Gli uomini sono proprio stolti e svalutano. Bisogna che lo lasci e me ne libero ( risposta sbagliata)
Andrea ha un cervello pragmatico e competitivo. Il suo scopo è ottenere la cucina perfetta, quindi fa notare sempre l’errore così che si possa correggere. Inoltre ha un cervello competitivo: mostrandomi la parte del lavoro da perfezionare collabora anche lui e non si sente inutile. Ti voglio bene Andrea, anche se hai una comunicazione disastrosa ( risposta corretta, da super donna.)
Gli uomini NON SVALUTANO, gli uomini hanno una normale conversazione pragmatica competitiva. I maschi non possono capire noi perché hanno un cervello poco empatico e con pochi neuroni specchio. Noi possiamo capire loro, quindi siamo noi che dobbiamo tenere insieme le relazioni.
Mio marito non mi ha mai capito, ma farebbe il Sahara a piedi per portarmi mezzo bicchiere d’acqua. Quindi io mi capisco da me, così non ho bisogno che mi capisca lui, me lo dico da me che sono brava e che sono uno splendore, così che tutte le sue battute di incoraggiamento ( ma possibile che non hai ancora imparato a parcheggiare? ) risultano essere quello che sono: normale conversazione pragmatica competitiva.
Quando spiego che il cervello maschile è competitivo e normalmente aggressivo, con competitività e aggressività spesso inserite, voglio dire che spesso ha una comunicazione che sembra svalutante. ( no lo è. Per lui le cose importanti sono la cucina dipinta bene e la macchina parcheggiata dritta) in più le scarse capacità empatiche fanno si che non si renda conto dell’effetto delle sue parole. Siamo noi che dobbiamo imparare a decifrare. Noi abbiamo il cervello pieno di neuroni specchio e con grosse capacità empatiche perché dobbiamo capire i nostri bimbi neonati e interagire con i bambini piccoli, i maschi hanno pochi neuroni specchio e poche capacità empatiche perché il loro ruolo nell’età della pietra, il periodo di gran lunga più lungo e difficile della storia umana, la sopravvivenza era garantita dalla capacità dei maschi di essere guerrieri e cacciatori, capacità dove un eccesso di capacità empatiche è disastroso: il cacciatore che si ponga il problema di cosa provi il cinghiale o il nemico a cui è arrivato un colpo di clava o una freccia non può svolgere il suo ruolo, quindi gli uomini non si chiedono che effetto avranno le loro parole sulla donna, se lei si può sentire svalutata, o non compresa, o non accolta, o qualcosa del genere.
Altro episodio: Marta a sorpresa ha preparato una serata speciale: cena super, vestito bello, bambini dalla nonna candele. Andrea entra in casa, vede la tavola imbandita, guarda Marta con orrore e dice: – scusa non ho fame- Poi si mette con lo sguardo nel vuoto davanti al computer a fare il solitario per tre ore. Andrea è stato ferito. È stato abbattuto. Andrea è in ginocchio. La sua ditta si è fusa con una società più grande . Lui si è salvato, ma i suoi due funzionari sono stati licenziati. Ora in due case c’è una lettera di licenziamento a due lavoratori bravi che si fidavano di lui e sotto quelle lettere c’è la sua firma. L’ultima cosa che vuole è festeggiare. Vuole stare solo in silenzio sommerso dall’umiliazione. Domanda della persona malaccorta. Perché non lo spiega a Marta? Perché è maschio, e un maschio non vuole mai dire alla sua donna che è stato battuto, è stato messo sotto , perché la sua donna è l’ultima persona al mondo che lui vuole lo veda nel ruolo del vinto, dell’umiliato che divento il ruolo etologico dello sfigato ( sul significato di sfigato: chi non ha accesso ai genitali femminili, in non alfa, l’ultimo del branco, il vinto appunto). Gli uomini possono nascondere per mesi il licenziamento. Noi siamo pronte e chinarci sulle loro ferite, ma loro preferirebbero qualsiasi cosa al mostrarle a noi. Quando un uomo è ferito si ritira nella caverna e resta lì, spiegato nel mitico libro Gli Uomini vengono da Marte e le donne da Venere. E una donna saggia, una donna buona, resta ferma immobile, non lo insegue, non lo aggredisce mentre è già in ginocchio. Una donna buona mette via le candele, mette via la cena, si leva in vestito e pensa “Qualsiasi cosa ti abbiano fatto, amore mio, padre dei miei figli, io sono con te. Quando sarà il momento me lo racconterai. Mi fido di te. Se ti stai comportando così, sono certa che c’è un motivo. Quando vorrai, quando potrai, me lo dirai.”
E ora un ultimo racconto , questo autentico, anche se non ho personalmente assistito. Me lo hanno raccontato.
Nel giugno del 1996 il vento ha abbattuto un traliccio sul promontorio, Pavellone, dove andiamo in vacanza in Corsica. È un posto ancora un po’ selvatico, abitato dai cinghiali. La macchia ha preso fuoco. Il Pavellone ha due tipi di abitanti: i villeggianti, che si sono spostati sulla spiaggia e lì si sono messi serenamente ad aspettare i pompieri, e i locali, contadini corsi, che hanno delle fattorie. I contadini corsi hanno portato donne e figli sulla spiaggia, poi sono tornati indietro e si sono messi con le pompe a proteggere le loro case, in un inferno di fuoco e di fragore, e alberi che cadevano, e hanno continuato a proteggere le case con le pompe anche dopo l’arrivo dei pompieri, che hanno affiancato.
Quindi esistono uomini terribili e donne che hanno dovuto abbandonarli e cavarsela da sole, esattamente come esistono persone che hanno avuto l’amputazione delle gambe e se la cavano. Ma è meglio le gambe averle. È meglio essere in due, diversi e complementari. Perché così quando uno cade, l’altro lo aiuta a rialzarsi. Per essere infrangibili meglio essere in due, diversi e complementari, che non si capiscono, ma si sostengono. Un elleboro sulla neve, dolce ma in grado di resistere alle tempeste. il possibile simbolo di un amore vero.
E con quest’ultima frase ritorniamo alla difesa dell’ovvio.