Basta 8 marzo!
Non festeggiamo l’ 8 marzo. La leggenda nera di un gruppo di operaie morte in un rogo di una fabbrica è falsa, e se anche fosse autentica, perché un disastro lavorativo dovrebbe essere ricordato in una specie di festa che spacca l’umanità in due? Ricordiamo tutti i disastri minerari con centinaia di uomini minatori morti in un unico incidente e ci facciamo una festa? Ricordiamo le migliaia di pescatori morti in mare mentre cercavano di mantenere le loro famiglie? Ricordiamo tutti gli operai morti di asbestosi o mesotelioma?
L’ 8 marzo è una ricorrenza terribile, che tratta le donne come un gruppo etnico, rinchiuse i un ringhioso vittimismo, isolate dai loro uomini. E, isolate dai loro uomini, le espone a nuove violenze, che non erano mai esistite.
C’è una nuova violenza contro le donne, ed è la solitudine. Una solitudine infernale, senza risoluzione, l’impossibilità a diventare sposa e madre.
C’è una nuova violenza contro le donne, ed è una tassazione talmente alta dei salari per cui è impossibile che un uomo possa mantenere la sua famiglia. Le madri sono costrette a lavorare, devono lasciare i loro bambini quando i piccoli hanno sono 4 mesi e un disperato bisogno di stare con mamma, e di non andare all’asilo nido.
C’è una nuova violenza contro le donne, ed è la dannosissima pratica della contraccezione ormonale, con tutti gli effetti collaterali quasi sotto censura. La fertilità della donna riguarda solo pochi giorni al mese che siamo in grado di riconoscere con sicurezza assoluta. I metodi naturali sono sicuri e non inquinano il corpo delle donne, eppure si continua a prescrivere farmaci con pesanti effetti collaterali. La nuova violenza contro le donne sono le pillole del giorno dopo e dei cinque giorni dopo, che rendono il corpo della donna un giocattolo sempre a disposizione , che tanto bombe ormonali possono poi ripulire dal rischio di poter creare la vita.
C’è una nuova violenza contro la donna ed è la facilità di aborto, una trappola infernale, una violenza che le donne fanno a se stesse, la più terribile violenza che loro fanno a se stesse, che è stata loro venduta come una conquista e un diritto.
La nuova violenza contro le donne è la dolorosa, dannosa e pericolosa pratica della donazione di ovuli: dolore, emorragie pelviche, invecchiamento precoce, a volte sterilità, rischio di morte.
La nuova violenza contro le donne è la atroce pratica dell’utero in affitto, o se preferite della gpa, gravidanza per altri, dizione che, con buona pace di quelli che la preferiscono, non è meno atroce di utero in affitto.
La nuova violenza per le donne italiane è l’introduzione sul territorio di centinaia di migliaia di maschi africani e islamici soli, che stanno rendendo più insicuri i nostri passi, e chi nega questa realtà sta mentendo.
La nuova piccola violenza contro le donne è un ridicolo sciopero dei trasporti che per la giornata dell’ 8 marzo ci complicherà la vita.
Che ogni donna ritorni alleata del proprio uomo.
Il resto sono fesserie.