Il suicidio della cultura occidentale
(Giulio Meotti, edizioni Lindau)
Le società non muoiono per assassinio, ma per suicidio. Culto e cultura sono due parole con la stessa origine, perché nessuna cultura atea può essere vitale. Chiese vuote: culle vuote. Chi non crede il se stesso non mette al mondo la sua progenie. Noi siamo una cultura di non vita, una cultura dove è considerato preferibile che la vita non nasca, potrebbe essere imperfetta, potrebbe essere un problema, meglio rimandare, meglio lasciar perdere. La nostra desolante natalità ci condanna all’estinzione. Potrebbe essere un’estinzione dolce e anche piacevole se avessimo le frontiere prudentemente chiuse, ma invece le teniamo aperte nella fiduciosa convinzione che, a parte noi, tutti siano buoni e che chi viene sulla nostra terra è certo ricco di buone intenzioni.L’essere umano è fondamentalmente fornito di linee di potenziale ferocia. Aprite a caso un libro di storia ed avrete la prova di questa affermazione. Un popolo per sopravvivere deve avere una terra, ereditata dai propri avi, una terra amata che è disposto a proteggere, una terra che non sia esposta a chiunque voglia calpestarla, perché offrire la propria terra a estranei che non la amano o che addirittura la odiano, abbatterà la pace e creerà conflitti, e a maggior ragione se questi estranei appartengono a una micidiale teocrazia, l’islam.
Questo è il senso ultimo del libro di Giulio Meotti Il suicidio della cultura occidentale, così l’Islam radicale sta vincendo. (Ed Lindau). Gli incredibili cedimenti, le folli concessioni al sistema teocratico più illiberale mai concepito, i gessetti colorati come unica risposta a crimini sempre più feroci, la criminalizzazione di chi il terrorismo islamico osa nominarlo, combatterlo e vincerlo, gli israeliani, sono solo alcuni degli elementi del disastro europeo e sono un epifenomeno, sono un sintomo, sono una conseguenza. La causa vera è il rinnegare la propria religione e la propria storia, la causa vera è la vergogna per il passato, un passato pieno di furore e dolore, di ferocia e di compassione, di ingiustizia e coraggio, di onore e disonore. Durante questo passatosono state costruite cattedrali di una bellezza sublime, scritti poemi di una bellezza sconvolgente. Durate questo passato è stata scritto discienza, filosofia e musica come in nessuna altra civiltà mai, durante questo passatola parola libertà è stata scritta col sangue, è stata incisa sulla pietra.Ora questo passato è cancellato, in nome del politicamente corretto, la più violenta psicodittatura mai pensata, statue vengono abbattute, grandi nomi cancellati. Candidi e fragili come fiocchettidi neve gli appartenenti all’ultima generazione si avviano ad affrontare il mondo armati di gessetti colorati, candeline e orsacchiotti da depositare sui marciapiedi insanguinati. Sono tutti dotati di cancellino per cancellare tutto quello che nella loro storia, nella storia della letteratura e in quella dell’arte possa suonare offensivo per la sensibilità di qualcuno, mentre sempre di più sono i quartieri europei in mano all’estremismo islamico dove non è più possibile entrare se non a proprio rischio e pericolo, molto rischio e molto pericolo.
In quest’Europa ubriaca di buonismo e idiozie, il sangue delle vittime del terrorismo islamico scorre come liquido senza valore, cattedrali vengono abbattute per far posto a centri commerciali o diventano moschee, affermare che un bambino ha bisogno di un padre e una madre diventa un crimine.
Leggere il libro di Meotti mi ha ridato coraggio Esistono ancora uomini come Meotti. Non siamo ancora ridotti a niente. Ce la faremo. Noi siamo noi, siamo la nostra storia, siamo il nostro coraggio, siamo la parola libertà scritta col sangue, incisa nella pietra.